da Gabriele Albarosa | Ott 16, 2014 | Estero |
Reduce da uno dei più lunghi e piacevoli pranzi “di lavoro” degli ultimi anni (sulla cocuzza del Grande Cocomero “the Gherkin” londinese visibile nella foto) sono felice di comunicare un bell’annuncio per gli ex-Allievi di tutte le SM in UK.
Passo indietro.
Il pranzo era con il nostro addetto Militare a Londra, Col. paracadutista Stefano Mannino, per approfondire temi di collaborazione relativi a ex Esteri UK in particolare e potenziali iniziative di più ampio respiro in generale.
Ho avuto il piacere di conoscere il Colonnello Mannino (a sx nella foto) in occasione di GalaXia: l’estate scorsa si prodigò per farci avere tempestivamente l’autorizzazione dall’Ambasciata d’Italia per indossare la divisa di gala militare.
Talvolta si incontrano persone con cui è evidente sin dall’inizio che “si può costruire insieme”, perché c’è entusiasmo, volontà di inventare e di fare. Stefano è una di queste e a breve spero di potere comunicare notizie importanti su un’iniziativa per la quale si è speso in maniera splendida: risentirete parlare di lui!
Tornando al dunque: sapete che la prima settimana di Novembre cade la festa delle FF.AA. Per celebrare, Mercoledì 5 Novembre l’Ambasciatore terrà un ricevimento all’Ambasciata d’Italia dalle 18:30 alle 20:30.
Per gentile interessamento del Colonnello, TUTTI gli ex-Allievi di TUTTE le Scuole Militari che hanno piacere a partecipare e che segnaleranno il loro nominativo al sottoscritto entro Domenica 19 c.m. riceveranno un invito.
Sarà una bella occasione di incontro e per essere orgogliosi della nostra un po’ malata, ma sempre splendida Patria.
W L’ITALIA!
da Mario Bernardi | Ott 12, 2014 | Estero |
Il 10 ottobre 2014 è nata in Londra una nuova stella. Ma andiamo per ordine: qualche tempo fa arriva agli ex “espatriati” una email da parte dell’ottimo Gabriele Albarosa (84/87) con l’invito a partecipare a una pizza a Covent Garden in quel di Londra in occasione del passaggio in cittá dell’ex allievo, Ambasciatore delle Nazioni Unite nonché ex allievo del 73/76, Sergio Piazzi, che vive da anni tra Ginevra e Malta. In una decina rispondiamo all’appello.
Ci vediamo alle 7 pm a Covent Garden con Gabriele, Alexander il primogenito di casa Albarosa, e a noi si aggiunge presto Stefano Martiniani ex della Teulié (sic) (05/08) con la compagna. Ecco io ho sempre avuto un forte pregiudizio verso gli ex delle altre scuole militari per vari motivi ma Stefano, Ninni Parriniello (Teulié 04/07) e Raffaelle Flacco, ex Morosini, mi hanno davvero fatto ricredere. Qualcuno ha detto che solo gli imbecilli, alla prova dei loro errori, non cambiano idea, ecco almeno mi consolo con questo.
Arriviamo alla pizzeria Rossopomodoro: dal casino del vociare dei clienti e del frullare di camerieri e cameriere fra un tavolo e l’altro sembra proprio di stare a Napoli. È un buon inizio, qui ci attendono Sergio Piazzi, Stefano Capriglione 83/86 arrivato in Fiat 500, Filiberto d’Aniello (96/99) e Vincenzo Selvaggio (98/01).
Arriva come un tornado l’Ingegnere Alchemico Esoterico nonché scrittore nunziatellico Renato Benintendi (73/76) che non vedevo da 10 anni. Renato, che prima per vari motivi e diversi impegni non aveva potuto partecipare, arriva questa volta al gran completo con tutta la famiglia, non solo si aggiungerano poi altri amici napoletani loro malgrado trascinati in questa nunziatellica serata.
L’atmosfera comincia ad essere quella giusta: prendiamo posto in una tavolata da oltre 20 persone, man mano arrivano Davide Collini (95/98) Alessandro Forte (00/03) e Antonio Meli (99/02).
Comincia la libagione e con essa una conversazione da subito colorita da anneddoti nunziatellici ed eccoci tutti nuovamente trasportati nella Mensa Allievi: Sergio e Renato mi pare quasi di vederli in divisa da allievi mentre ci raccontano delle loro avventure nunziatelliche: le chiavi, le incursioni, i famigli e tutto quell’universo che tutti noi conosciamo e che non finisce mai di incantarci.
Ecco qui devo far cadere un’altra riserva: non vi nascondo che temevo che la Sezione Estero fosse un’altra inutile propaggine di una organizzazione spesso sterile: immaginavo che Piazzi fosse tutto sommato molto simile a tanti ex che vivono l’exallievinunziatellitudine come una sorta di circolo del golf, dove compiacersi della loro posizione ed essere incensati dal solito gruppetto di leccaculo interessati a spuntare una raccomandazione, come tristemente spesso avviene.
Avevo quindi un certo pregiudizio: anche qui mi sono dovuto ricredere, Sergio è un “ragazzo” che trasmette entusiasmo e ha una generositá d’animo e una schiettezza dei modi che dovrebbe essere presa ad esempio da tutti ogni ex. La Sezione Estero sará il sostegno e trampolino verso il mondo per tutti i giovani ex allievi che si lanceranno nell’agone globale cui tutti noi ex più o meno maturi possiamo dare aiuto, sostegno e know how. Un’altra piacevolissima scoperta insomma.
Alla cena si aggiunge anche la bellissima e spigliatissima, insomma tutta issima, nipote di Sergio che studia a Londra: una bella ragazza napoletana, non foss’altro che parla milanese, un po’ come la bambina del filmi Incantesimo Napoletano. Vebbè nessuno è perfetto ma come dice sempre la mia consorte, che è professoressa: there is always room for improving. L’abbiamo fatta sedere a capotavola, e all’altro capo sedeva un’altra magnifica fanciulla: bella e dolce come una principessa Paola Benintendi ha pazientemente attenuato il turboleto fratellino, il piccolo Marco, il quale essendo ancora giovane ha declinato per il monento l’esuberanza benintendiana con l’ipercinesi, insomma uno spasso di bambino di cui seguiremo le gesta!
Io dal mio sedevo tra Ali Albarosa, che ormai a 15 anni dovrebbe iniziare a subire un po’ di cappellonaggio, anche se vi posso assicurare che nelle scuole inglesi certe cose non le mandano certo a dire… anzi, e il Collini ormai in Inghilterra da oltre 15 anni.
Dopocena, finita molto sul tardi per gli standard inglesi. ci disperdiamo con la promessa di rivederci presto: una serata fra amici all’insegna dell’affetto e del piacere di stare insieme, senza fuffa. Roba buona insomma.
Pochi (ma buoni) irriducibili nottambuli continuano ad aggirarsi per Soho alla ricerca di un club all’altezza della serata per concludere in bellezza. Ecco la prossima volta ricordiamoci di organizzare un dopocena, magari quest’onere me lo accollo io: dopo aver attraversato un paio di volte le gay street di Soho giungiamo a un Jazz club che però è troppo figo per noi e quindi terminiamo la nostra passeggiata digestiva in un dance club per la veritá non male anche se l’oscuritá del luogo mi porta alla memoria episodi poco edificanti.
Ragazzi non rimorchiate mai al buio in un locale e sopratutto se avete bevuto un po’: come rispose Winston Churchill alla politica laburista che lo accusò di essere ubriaco incontrandolo molto alticcio in un club: cará signora ebbene io sono ubriaco sì. E lei è davvero brutta e racchia. Però vede a me domani mattina la sbronza sará passata, mentre a lei no. Ecco alcuni di noi, compreso il sottoscritto, hanno imparato questa cosa “the hard way”.
Ecco che nel mezzo del casino di un club della city, tra ragazze ubriache che si dimenano, luci stroboscopiche, flash continui e drinks esotici avviene un’epifania: il momento immortalato dall’immagine qui riprodotta l’atto di nascita della Sezione Estero.
Nativity.
Non vi è bisogno di aggiungere altro se non un grazie a Gabriele per l’eccellente organizzazione, a Sergio per essere davvero quell’inspiring figure di cui c’è davvero bisogno oggi più che mai, e a tutti per aver partecipato con l’entusiamo e il piacere di stare insieme. Qualche stronzetto però ancora ci “snobba” ecco noi continueremo a invitarvi e a invitarvi e sarete sempre i benvenuti…
A presto
Mario Bernardi 95/98
North Wales, United Kingdom
PS – Lista dei presenti
SMN:
Sergio Piazzi 73-76
Renato Benintendi 73-76
Stefano Capriglione 83-86
Gabriele Albarosa 84-87
Mario Bernardi 95-98
Davide Collini 95-98
Filiberto d’Aniello 96-99
Vincenzo Selvaggio 98-01
Alessandro Forte 00-03
Antonio Meli 99-02
TEULIÉ:
Ninni Parrinello 04-07
Stefano Martiniani 05-08
MOROSINI:
Raffaele Flacco 00-03
da Gabriele Albarosa | Ott 3, 2014 | Estero |
… si incrociano, si fanno una splendida passeggiata in una stupenda giornata di sole, pasteggiano in Central Park con una bella insalata disintossicante prima di riprendere a correre in giro per il mondo! GUARDATE CHE FACCIONE!
Un altro piccolo miracolo della Sezione Estero: Gabriele Albarosa 84-87 (a dx) finalmente incontra Sergio Piazzi 73-76 (a sx). Da alcuni mesi lavoriamo insieme, con altri, per il parto della Sezione Estero, di cui Sergio è il Presidente incaricato (sino a che non saremo sufficientemente organizzati ed aggregati per potere esprimere un voto), ma sino a Venerdì scorso non ci conoscevamo di persona.
Gabriele al termine di una estenuante settimana di attività commerciali (mangiare, bere, bere, mangiare, bere …) per la sua piccola società londinese; Sergio su un altro pianeta, nella Grande Mela da Malta per Consiglio Sicurezza Nazioni Unite, reduce da speeches presidenziali (del Consiglio Italiano e degli Stati Uniti d’America) e incontri con ministri Siriani e Palestinesi. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta! … E peccato per Corrado Manuali 85-88, il nostro punto di riferimento niuiorchese, che proprio in quei giorni… era in viaggio di lavoro in Italia!
Non ci vuole più di uno sguardo per riconoscersi “fratelli” e iniziare a raccontarsi la propria vita – in entrambi i casi, poco dopo la Nunziatella, vissuta in terra straniera. Il mio aneddoto migliore? La pazzia e la gioia di GalaXia. Vince tuttavia a piene mani Sergio, vero e proprio “defensor scholae”, con la sua storia sui tagli ministeriali di un paio d’anni fa.
Eh si, perché l’allora mindif stava seriamente contemplando la chiusura della Nunziatella. Caso volle che pochi giorni dopo, il Presidente Napolitano nato a Pizzofalcone, in visita di Stato in Giordania, si trovasse in udienza dal Re, circondato da rappresentanti del governo Giordano… Prima di accomiatarsi, il Primo Ministro porge un dono per l’Italia: un plico che certifica la Scuola Militare Nunziatella come Patrimonio Storico e culturale degli stati del Mediterraneo.
Ergo: Hic manebimus optime.
Sezione o non sezione, questi aneddoti mostrano come la lontananza fisica non significa che non si possa contribuire alla nostra alma mater.
Arrivederci al prossimo miracolo.
Per chi si è perso qualche puntata per la Sezione Estero:
– Lettera agli Ex all’Estero
– Istruzioni per l’uso
– Atto I
da Ugo Celestino | Ott 3, 2014 | Estero, Scuola |
Bonjour, les cadets!
Il 24 Ottobre p.v. alle h 15 avrò il piacere di tornare a Scuola, alla Nunziatella, per parlare dell’Unione Europea a voi, i 230 allievi dei corsi attualmente frequentanti.
Sono Ugo Celestino 84-87. Dal 2007 lavoro a Bruxelles, nelle Istituzioni Pubbliche Internazionali della Commissione Europea, nel programma di navigazione satellitare “Galileo”. Mi occupo di politica industriale spaziale e relazioni internazionali. Classico B alla SMN, laureato in Economia Politica alla Bocconi, MBA INSEAD a Fontainebleau (Parigi), prima del 2007 ho maturato esperienze nel settore privato con Ferrero in Ungheria e LEK Consulting in UK. Rientrato in Italia, ho gestito il lancio di eBay nel nostro paese e, successivamente, avviato un’attività imprenditoriale nel settore e-commerce.
A Napoli vi parlerò di come funzionano le Istituzioni Europee, della mia esperienza dentro di esse e delle opportunità colà di studio e lavoro.
È un’iniziativa che si chiama ‘Back to School’ fatta nel contesto della presidenza italiana della UE, per la quale chi lavora per la Commissione/Istituzioni torna nella sua scuola d’origine a divulgare informazioni sull’operato dell’Unione.
Per trarre il massimo da questa iniziativa, invito i più interessati tra voi a preparare in anticipo delle domande. Sarebbe ideale se riusciste a organizzarle in un unico documento che potreste farmi pervenire prima dell’incontro tramite il Capo Ufficio Addestramento e Addetto Stampa della Scuola, Magg. c. Rosario Sannino.
Per i professori, ecco alcune risorse utili: http://europa.eu/teachers-corner/index_it.htm
Non vedo l’ora! …Di tutte le scelte professionali e formative, quella della Nunziatella è stata di gran lunga la più cruciale e fondamentale, quella che ha tracciato ed influenzato le scelte successive: sarà bello per me tornare a respirare l’atmosfera della Scuola per un giorno e mi auguro di potervi trasmettere quell’ottimismo che deriva dalla scelta, – che anche voi, giovanissimi, avete fatto – di prepararsi alla vita costruendo con entusiasmo e sacrificio solide fondamenta.
Ci vediamo in Aula De Sanctis !
da Gabriele Albarosa | Set 21, 2014 | Italia |
Annunziato Seminara 60-64, che si sta affermando come iconografo del blog, fornitore di splendide immagini, ci prega di divulgare QUESTO VIDEO, accompagnato dalla seguente didascalia:
“……….la mia ruota
in ogni raggio
è temprata dal coraggio
e sul cerchio in piedi splende
la fortuna senza bende….”
da Gabriele Albarosa | Set 20, 2014 | Estero |
Conoscete le “Summer Schools” delle Università inglesi?
Un gran numero di Università nel Regno Unito offre corsi intensivi per studenti internazionali di livello universitario, in ogni sorta di discipline. I corsi sono tipicamente di 2, 3 o 4 settimane nel periodo metà Luglio – metà Agosto.
Volete qualche spunto?
Un’occhiata a questi siti vi sarà d’aiuto e, forse, d’ispirazione (ce ne sono molti altri!):
Imperial College London
King’s College London
London School of Economics
Cambridge
Oxford
Durham
Come potete vedere dai siti, i costi variano, ma si aggirano tra le 1000 e le 1500 sterline (esclusi vitto e alloggio, che tipicamente richiedono una cifra intorno alle 1000 sterline per 3 settimane).
Per chi non è madrelingua viene richiesto un buon livello di Inglese: tipicamente certificati IELTS e TOEFL conseguiti con una votazione medio-alta.
Perché vi segnalo questi corsi?
Molti ex-Allievi studenti universitari mi chiedono consigli per “venire a lavorare qualche settimana a Londra per imparare l’Inglese”. Io dico sempre loro: l’Inglese non si impara facendo il barman o lavorando come cameriere da McDonald o a un ristorante Italiano. Non lo si impara neppure in piena estate con un groppone di Italiani alla “Scuola d’Inglese” a Londra (tipicamente ottima per migliorare il proprio Spagnolo).
Le Summer Schools offrono corsi universitari a tutti gli effetti: un corso tipicamente della durata di 6 mesi concentrato in 3 settimane, con lezioni intensive, seminari e pieno uso delle risorse dell’istituzione accademica ospitante (con esame alla fine). E’ una “full-immersion” in un ambiente internazionale che offre un’esperienza di grandissimo valore (spesso con crediti accademici rilevanti) per i fortunati e i volenterosi.
Volenterosi perché (udite, udite), l’Inglese non lo imparate in 3 settimane con uscite in discoteca e sbronze al pub!
Per accedere a questo tipo di opportunità, invece, è necessario darsi da fare mesi prima, dall’Italia, per prepararsi e conseguire ottimi risultati agli esami di lingua (TOEFL, Cambridge o IELTS). Questo è il pre-requisito per l’accesso: il resto è facile.
È anche un modo intelligente per assorbire appieno un’esperienza intensa che aprirà gli occhi e le menti in un contesto vario, stimolante e globale. È un trampolino di lancio concreto per chi volesse completare o effettuare parte del proprio corso di studi in istituzioni accademiche internazionali con corsi in lingua Inglese.
Per questo scrivo il post adesso, alla fine dell’estate: perché chi vuole cimentarsi si documenti e si prepari per tempo per l’estate prossima.
GOOD LUCK BOYS AND GIRLS!
da Gabriele Albarosa | Set 14, 2014 | Estero, Italia, Scuola |
Premessa
Per essere compresi al meglio bisognerebbe che l’audience avesse dimestichezza con il modello formativo anglo-sassone. Operazione a cui rinuncio in partenza per economicità, contando sulla vostra fiducia e tenendo presente che qui non si discute se un modello sia meglio dell’altro (per gli interessati: https://www.gov.uk/types-of-school/overview).
Che cos’è la CCF
La Combined Cadet Force (CCF) è un’organizzazione vasta con radici nell’epoca vittoriana (pre-formazione ufficiali) e un’esplosione nel dopoguerra. Nel 2014 il ministero della difesa inglese ha stanziato fondi per £28m a favore di un’organizzazione che oggi enumera circa 50mila cadetti, con unità sia extra-Scuola, sia intra-Scuola (quasi 300 scuole). Vedi http://en.m.wikipedia.org/wiki/Combined_Cadet_Force.
Le attività (fine-settimana, vacanze) sono gestite da Ufficiali, Sottufficiali e Truppa della riserva, coadiuvati da personale in servizio.
All’interno delle Scuole, la CCF è tipicamente offerta come facoltativa (ci sono alcune scuole dov’è obbligatoria), ma sempre sotto la governance del preside Civile (opposto rispetto alla SMN).
Le scuole che supportano la CCF sono in gran parte private e spesso “boarding” (ovvero collegio dove si dorme). L’alunno non paga per la CCF specificamente, ma per la formazione.
Un modello da imitare?
Personalmente, ho iniziato a esplorare questa realtà su input di Alberto Caruso de Carolis 81-84, che mi ha spiegato un suo progetto di imitare il modello Inglese (e forse altri) per impiantare un’iniziativa simile in Italia.
Parte di questo progetto includerebbe la nomina automatica ad ufficiale della riserva agli ex delle Scuole Militari una volta conseguita la Laurea.
Pensate: quanti dei ns riservisti o ex-Allievi apporterebbero il loro contributo volontario per diffondere un modello formativo militare ai giovani?
Quanti giovani (respinti ai concorsi in primis) potrebbero godere di questo tipo di esperienza formativa?
da Gabriele Albarosa | Set 13, 2014 | Estero |
Per trasparenza, ringraziando ancora tutti i partecipanti, gli sponsor, gli organizzatori.
* Contributi in denaro:
SPONSOR
Famiglie Albarosa (Gabriele 84-87, Umberto 81-84, Stefano 83-86), con il supporto di www.krescendo.com
Famiglia D’Orta (Francesco 84-87)
Famiglia Peluso (Davide 84-87)
Famiglia Solis (Umberto 84-87)
Famiglia Di Maio (Marcello 84-87)
Famiglia Celestino (Ugo 84-87)
Studio Rozzi (Giuseppe 84-87)
Famiglia Marra de Scisciolo (Antonio 53-56)
RINUNCIA BIGLIETTI PAGATI
Antonio Squillante 84-87
Dario Capodici 02-05T
Gianni d’Orsi 74-78
Flavio Carbone 84-87
Sebastian Roberti 04-07
Daniele Di Quattro 04-07
Renato Puglisi 04-07
Luca Buoninconti 04-07
** Contributi in prodotti o servizi:
Vini (42 bottiglie Prosecco, 40 bianco, 36 rose): Patrizio Scalabrino 84-87, con il supporto del produttore Franco Piona
Liquori (12 bottiglie Limoncello Petrone): Raffaele Petrone 95-98
Sconto Alberghi fino al 20%: Fabrizio Giulio 84-87, con il supporto di www.expedia.it
Stampa 120 brochure galaXia: Sergio Civita 53-56
Disegno galaXia Cutty Sark: Ennio Naso 89-92
Logo galaXia Delta II: Stefano Dubay 95-98
Busti spartani dipinti a mano per il 30ennale: Adriano Sbordone 84-87
Materiale video: Claudio Verde 84-87
Raccolta immagini sezione estero: Cono Giardullo 02-05
Comitato organizzatore:
Stefano Schiazza, Gaetano Riccio 04-07
Mario Russo 02-05
Carlo Volpe 94-97
Vincenzo Selvaggio 98-01
Silverio Di Girolamo, Marcello di Maio, Francesco Norante, Gabriele Albarosa 84-87
da Mario Bernardi | Set 13, 2014 | Estero |
Il Sartù di Riso (riso al forno)
Antefatto
Il sartù è uno dei monumenti gastronomici della cucina napoletana. Come molti piatti tradizionali esso è il frutto di una lunga tradizione che, mischiando elementi della cucina patrizia con le possibilitá e il desiderio di opulenza delle classi subalterne, ha generato un pietanza il cui ingrediente principale, oltre ai grassi, è la fatica. Il sartù come il ragù non si assaggia, se sarete fisicamente sfiniti e moralmente appagati dopo aver domato tanti ingredienti difficili e ostili allora saprete che il piatto è riuscito.
Come di ogni ricetta ne esistono infinite versioni tramandate da ciascuna famiglia, questa è quella della mia nonna Giacinta, napoletana dei quartieri, ma rivisitata da me nel corso degli anni grazie a ricerche, consigli e tanta pratica.
Un po’ di storia
Non bisogna essere un linguista per avere il sospetto che Sartù, come Ragù, sia un gallicismo probabilmente entrato nella lingua Napoletana nel diciottesimo secolo: surtout era chiamto nel settecento il centrotavola che spesso conteneva confetti, dolci o altre leccornie. Esso era al tempo stesso cibo ma anche meraviglia nel senso barocco del termine per cui immaginate quacosa di più simile alla fontana del Bernini di Piazza Navona a Roma che non a un cesto di confetti. Il Sartù napoletano è quindi un timballo di riso anche scenografico, uno scrigno ripieno di ogni (grassa) prelibatezza e sorpresa.
In quanto piatto popolare esso richiede carni poco pregiate e lunga cottura: ecco che un privilegio di pochi viene adattato a gusto di molti e il surtout diventa sartù.
La Ricetta
Quando: potete decidere di preparare il sartù in due giornate, preparando il ragú
la sera prima, oppure cucinarlo in una intera giornata ma in questo caso lo servirete il giorno dopo. Oppure come faceva la nonna vi alzate alle 5 di mattina per avere il tutto pronto dopo 7 ore circa (5 per preparare il Ragù). Nel Regno Unito potete inziare a cucinare in tarda mattinatae il tutto sará pronto per il teatime alle 5 pm, che in uk è l’ora di cena.
Prima Parte : Il Ragù
Il Sartù si cucina solo con il Ragú napoletano, se provate a farlo con una specie di bolognese o col ragù lento delle palle di riso (o supplì) sarete còlti da sventura.
Ingredienti per il Ragù
Ricordate che si comincia a cucinare dal momento della spesa quindi annusate, assaggiate, e non risparmiate.
1 kg di manzo, perfetto il collo o girello, non prendete tagli strani (in Uk il brisket va benissimo)
300 grammi di carne di maiale, costolette o spuntature ma attenzione ai pezzi di osso, a napoli si usano le puntine che chiamano “tracchiolelle”, in uk spare ribs ma anche belly stips o trimmimgs.
Se volete potete aggiungere della pancetta di maiale fresca.
500 grammi si salsiccia luganiga (o anche 8 salsicce fini, perfette le apple o cumberland)
Una lattina piccola di concentrato di pomodoro o un tubetto
2 lattine di pelati
2 lattine di pomodoro a pezzettoni
2 bottiglie di passata di pomodoro (700 gr ciascuna)
Una cipolla dorata grande
2 dl di olio extra vergine di oliva (anche 3, ma non meno di 2)
Alcuni usano il burro o lo strutto. Io no.
125 cl di vino bianco profumato, Io di solito apro una bottiglia e il resto lo bevo durante le 7 ore di preparazione… Consiglio un Coda di Volpe del Taburno, ma anche una altro vino bianco campano, ricordate sempre di usare per cucinare un vino che berreste e mai uno che non avvicinereste alle labbra…
Sale marino
Pepe in grani macinato al momento
8 Chiodi di Garofano
Vi servirá una pentola larga (26 o 28 cm almeno 8/10 litri di capienza, perchè dopo qui mettere o anche il riso)
Preparazione del Ragù
Scaldate l’olio con fuoco vivo ma mai troppo alto.
Tagliate la cipolla e risolatela
quando è imbiondita posate il manzo intero e sigillatelo girandolo nell’olio bollente
aggiungente sale, pepe e chiodi di garofano
tirate col vino, ricodate di versare un generoso bicchiere che avrete preventivamente assaggiato
mentre la carne si ròsola preparate il pompdoro aprendo i vari contenitori
quando l’alcool sará evaporato e la carne è appena brunita cominciate a versare un poco alla volta il pomodoro, prima i pelati, poi il concentrato, poi i pezzettoni, poi il passato fatelo gradualmente (ci vorrá una mezz’ora) versando i contenitori uno alla volta e aspettando che riprenda un lieve bollore prima di aggiungere il successivo
inoltre aggiungete un poco di acqua a ogni lattina e bottiglia vuota in modo da raccogliere la salsa rimasta e allungare un pò il pomodoro,
se avete seguito le istruzioni dopo circa un’ora dall’inizo della preparazione il ragú è pronto per iniziare l sua lunga e paziente cottura: ricordate la fiamma lieve ma non troppo, il ragù deve leggermente sobbolire : pippiare in napoletano.
A questo punto potete aggiungere il maiale e le salsiccie.
Dovrete girare il sugo e la carne ogni 10 o 15 minuti. Il ragù non va mai lasciato solo e non va agitato ma mescolato molto delicatamente e soprattutto schizzare dovunque: la cucina a fine cottura dovrá sembrare la stanza del delitto di Cogne.
Cuocete a fuoco lento per 4 ore e mezza, anche cinque. La carne a fine cottura dovrá risultare completamente dissolta.
Toglierete le salsicce dopo le prime due ore. Il resto del maiale potete pulirlo dell’osso e rimettere la carne a pezzetti in cottura.
Nel frattemo prepariamo tutti i “pezzi” per il ripieno
Seconda Parte: Sartù e Ripieno
Ingredienti per Sartú
750 gr Riso per sformati
Piselli
4 uova sode a fettine
salame tipo Napoli tagliato a striscie o cubetti
caciocavallo o provola o formaggio a pasta filata
parmigiano o gran padano (mai pecorino)
pan grattato
burro (Mai la margarina!)
2 uova fresche
alcuni aggiungono fegatini e altre frattaglie o funghi porcini secchi, io lo trovo eccessivo, ma se vi garba fate pure.
Polpettine per il ripieno
600 gr macinato di manzo (potete anche usare metá maiale o il vitello)
2 uova
parmigiano
noce moscata
pane (tipo ciabatta o casereccio) ammollato nel latte o nel pomodoro, non usate l’acqua per caritá…
olio di oliva
olio per friggere (io uso comunque l’olio extra vergine di oliva)
farina
Preparazione polpettine (mentre il ragù si cuoce)
Amalgamate con le mani il macinato, le uova, il pane dopo averlo strizzato e fatto a pezzettini (io lo scaldo anche nel microonde si ammormidisce prima) il parmigiano, spolverate con abbondante noce moscata, un poco di sale, pepe se vi piace, fate delle polpettine di circa un cm e mezzo di diametro, massimo due. Ne verrano tantissime.
Spolveratele nella farina e poi friggetele in una piccola padellina colma di olio idealmente si devono immegere, cuocetele bene, devono risultare ben scure altrimenti dopo si spappoleranno e voi farete una figuraccia.
Ascugatele dell’olio e salatele. Provate a non mangiarle tutte prima di usarle: sono una cosa meravigliosa appena fritte e una tira l’altra…
Preparazione degli altri ingredienti, preparate tutti gli igredienti per il ripieno in modo tale da averli pronti all’uso, affettate le salsiccie, le uova sode, cuocete i piselli (in acqua con mezzo dato o una cipolla piccola che poi metterete via)
Dopo circa sei ore dall’inizio dell’impresa il ragù è pronto: assaggiatelo con un pezzo di pane e sedetevi chiudendo gli occhi e avrete un orgasmo gastronomico.
Mettete circa mezzo litro si ragù da parte, prendete il pezzo di manzo, o i pezzi e talgliateli molto piccoli, una metá di questa carne mischiatela nella salsa, l’altra metá potrete usarla per il ripieno oppure conservarla per un altro pasto, potete anche surgelarla.
Fate prendere bollore al ragù che sará denso ma non troppo, aggiungete se voltete del brodo di carne (e dove cazzo lo prendo adesso il brodo di carne direte) o del brodo vegetale o anche solo un po’ di acqua calda (no fredda no che vi rallenta la cottura!)
Immergete il riso nel sugo e cuocetelo, potete tostarlo prima se volete ma se è un riso che tiene la cottura non serve.
Cuocetelo per poco oltre la metá del suo tempo di cottura, deve esser ancora unpò crudo ma non troppo.
Spegnete, se vi si asciuga troppo avete il sugo extra o altr acqua per aggiustrare il tutto il riso deve essere abbastanza cremoso e fluido.
Gran Finale
Scaldate il forno a 200 gradi
preparate la Teglia imburrata e passateci il pangrattato, il sartù si fa tradizionalemente in un ruoto forato al centro, come una ciambella, ma io lo faccio nella teglia, una grande teglia antiaderente.
Versate nel riso metá dei piselli, le uova fresche, un pò di salsiccia, salame, carne e parmigiano, polpettine. Mescolate bene e velocemente.
Versate metá del riso nella teglia e stemdete bene. Adagiate le uova sode a fettine, il formaggio e il resto del ripieno incluse le polpettine. Se ne avete fatte abbastanza come dovrebbe coservatene una ventine per decorazione alla fine.
Coprite con il resto del riso. Potete decorare con le polpettine in cima. Spargete abbondante pangrattato e poi una quindicina di piccoli fiocchetti di burro.
Infornate, dipende dalla forma del ruoto o teglia e dalla temperatura, ma considerate 40 minuti.
Sette ore dall’inizo il Sartù è pronto, e voi sarete annientati.
A fine cotturá copritelo con la stagnola sì che non si asciughi troppo. Aspettate almeno un’altra mezzora prima di servirlo, o anche una notte ma ricordate di scaldarlo bene prima di servirlo.
Ricordate che il sartù deve essere solennemente presentato e religiosamente servito.
Facìtene salute!
da Gabriele Albarosa | Set 10, 2014 | Italia |
Foto e riflessioni di Annunziato Seminara 60-64:
<<
Caro GiusepPeppino,
Cari Viri Probabilmente Improbi e/o Improbabili (questo sì.....):
5 - 6 giorni fa, in un negozio-garage di cianfrusaglie, ho scovato la foto che vi invio, vendutami a pochi euri (€ 8,00) rispetto a somme superiori più del doppio (€ 20,00)
per cose insignificanti e aventi solo una data vicina a quella di questa foto.
Ho visto subito cosa trattava e chi riportava, ho notato la data, scritta di pugno, senza il numero dell'anno dell'Impero per segnare un giorno proprio della difesa dell'Impero. L'ho estratta velocissimamente dal gruppo per non lasciarmela scappare.
Seguiranno le mie riflessioni,
non solo per me, ma per tutti noi,
Annunziato
>>
Riflessioni:
E’ significativo come questa foto provenga da un un posto che dovrebbe essere quello che la cronaca storica ha già scritto sulla “grotta” da dove il Nostro Amedeo uscì il 19 maggio 1941, 2 giorni dopo la resa, in uniforme regolare e non con sahariana, insieme agli Ufficiali del Suo Comando per incontrare gli Inglesi e formalizzare le modalità dell’atto di consegna delle armi.
La foto, a mio avviso inedita, fissa nel tempo e rinvia alla Nostra Storia,
a testimonianza per la Storia non solo d’Italia ma a quella del’ Uomo Universale,
la dignità di un “Capo”, l’intensità di attimi “non fuggenti” della compostezza di Uomini
che conoscono e attendono sereni gli ultimi giorni del “fare il dovere sul campo militare” conoscendo quello che sarà il “Dovere dell’Uomo” sul “Campo del’ Onore”.
Quando il gesto in quel “luogo”, parola che gli architetti esaltano come spazio di memoria e di esclusività, dalle semplici casse di imballaggio che diventano sedili e tavolo di rancio, all’arma pronta all’uso (fucile ’91 ?), alla compostezza dei gesti e di quei pensieri che si leggono dai loro stessi visi, la enormità della figura del COMANDANTE che emerge nella naturalezza del gesto, uno fra i Suoi e, consentitemi, “sinistro”, cioè “mancino”, chicca della cronaca, e poi altre sensazioni che fanno impallidire altre figure, cioè figuri, che tante volte ci vengono propinati dalla Storia del Mondo.
Anche e, nel nostro micro-macro mondo, oggi nella nostra Storia, spesso oltraggiata da manipolazioni, millanterie e mistificazioni.
La fierezza del Nostro ALAMARO REALE DI REGALE ALTEZZA sia monito ed esempio ai numerosi assenti del dovere e dell’ onestà.
Conserverò questa immagine come reliquia, in casa, parte integrante del mio “luogo” di affetti e di valori.
Commenti Recenti