Festa Galaxia ‘Delta Due’ – riflessione

Festa Galaxia ‘Delta Due’ – riflessione

(Per chi non conoscesse l’origine del nome, poiché festeggiamo i corsi entrati nell’anno ‘4’, delta è la quarta lettera greca. ‘Due’ perchè è il secondo Galaxia che organizziamo dopo quello del 2004 al Palazzo Reale di Napoli)

Londra, a Greenwich del meridiano zero (simbolo geografico della supremazia britannica) abbiamo celebrato la festa ex allievi per 10-20-30-40ennale, a pochi metri da quella che era l’accademia navale dell’impero.

Quando meno di un anno fa fu lanciata l’idea al nostro mini-raduno di Polla (SA) in casa Ritorto, fui inizialmente tiepido e sono rimasto sotto sotto scettico fino quasi al giorno della festa. Come si potevano celebrare la Nunziatella, i suoi corsi 74-77, 84-87, 94-97, 04-07 con un galà in un vascello inglese, a migliaia di km da Napoli e dalla nostra Alma Mater? Un’idea bizarra, un capriccio, quasi un sacrilegio da parte di ex allievi transfughi oltreconfine o disaffezionati al suolo patrio. Oppure solo una pragmatica esigenza di appoggiarsi sull’organizzazione made-by-Albarosa, mancando alternativa affidabile a Napoli.

Invece la sera alla festa ed il giorno dopo mi è diventato tutto chiaro, si incastra tutto. Mi ero sbagliato, è stata una grande idea fare il Galaxia là, e le motivazioni ideali che vi ho ritrovato mi sembrano più forti anche della stessa necessità di garantire la riuscita materiale dell’evento. Nè Gabriele, nè altri me ne hanno parlato, forse sono solo elucubrazioni frutto dell’alto tasso alcolemico post-festa…ditemi che ne pensate.

1) In primis, Londra e l’Inghilterra sono l’esempio migliore al mondo del saper coniugare tradizione e modernità, passato e futuro, dell’alimentare il proprio progresso con salde radici. Un modello, un messaggio: per chi tra noi ex allievi è impaludato in riti che non danno linfa a nuove cose. O per altri che accecati dalla modernità, dimenticano.

2) Fare la festa in una nave ferma: simboleggia un potenziale inespresso, oppure la fine di un viaggio e di un’avventura. A noi scegliere…

3) Fare la festa in una nave mercantile non militare. Un memento,: il business, il successo commerciale, la pecunia sono una stampella importante per sostenere le Istituzioni umane (incluse le scuole e quelle militari).

4) Andare alla porta accanto, quasi all’ombra del Royal Naval College. Una scuola militare terza, non Milano, non Napoli. Per ricordarci che non hanno senso contrapposizioni e rivalità.

5) Passare dal Palazzo Reale, dal golfo di Napoli a luoghi acquatici – l’acqua marrone del Tamigi – oggettivamente molto meno attraenti. Una lezione da tenere a mente: non bastano i doni della natura, serve impegno e sudore, così pure se parti svantaggiato puoi fare meglio, molto meglio, di chi è nato con naturale bellezza, o ricchezza.

6) Organizzare la festa da soli, senza nessun appoggio di amministrazioni o soldi pubblici, senza l’aiuto di questo o quel politico e funzionario. Altra lezione: possiamo non essere sudditi.

7) Dulcis in fundo, superare difficoltà logistiche e finanziarie di una scala enorme rispetto a giocare in casa. Un incoraggiamento: nihil difficile volenti. Nihil Albarosae et comitibus.

Dopo tutte queste riflessioni, alla domanda “ma dovevamo davvero venire fino a Londra per fare una festa?” possiamo rispondere in due modi diversi. In modo pessimistico pensando tristemente che la decadenza italica (e partenopea in particolare) ha preso una tal piega irreversibile che ormai non emigrano solo più neolaureati in cerca di futuro, ma anche tradizioni ed istituzioni orfane del passato. Un passato ignorato da chi dovrebbe preservarlo e valorizzarlo.

Possiamo altrimenti pensare in positivo ed ispirarci, prendere spunto dalla formidabile terra britannica che ci ha messo a disposizione un monumento navale per la nostra festa e riflettere su come fare qualcosa per invertire quel nostro declino. Riflettere su come rilanciare la Scuola. Riflettere su come migliorare il nostro stare insieme come ex allievi. Riflettere su come ottemperare sempre alla promessa di servire la Patria col cuore. Riflettere se e come andare a far capire ad Autorità locali/Stato Maggiore Esercito ed Ispettorato Scuole che esiste un patrimonio non messo a frutto di energie, sentimenti, passione (e potenziali clienti paganti) tra gli ex allievi sparsi in Italia e nel mondo. Fargli capire che insieme possiamo consolidare il Galaxia come evento ricorrente che dia lustro alle scuole militari e benefici al territorio che le ospita, farlo diventare la festa dei corsi che si ritrovano e che rinnovano i voti di servizio alla Patria presi a 18 anni.

I nostri interlocutori potrebbero non capire ma noi abbiamo il dovere di provarci. Fare appunto come qualcuno ha scritto sul Galaxia Delta Due: venire alla longitudine zero di Greenwich per ripartire.

I SENIOR RACCONTANO…

I SENIOR RACCONTANO…

Il Career Day 2014 di Milano ha riunito studenti, neolaureati e

professionisti di vari settori per una giornata di orientamento

formativo e professionale dedicata agli Ex Allievi

Di Nazario Peluso

Sabato 17 Maggio 2014, presso il Circolo U.N.U.C.I. di Milano, si è svolto il Career Day 2014 organizzato dalla Sezione Lombardia “Massimo Scivicco”. L’evento, fortemente voluto dal Consiglio di Sezione, è stato ideato per rispondere ad un’esigenza specifica manifestata dagli Ex Allievi più giovani: ricevere consigli e suggerimenti sugli sbocchi professionali post-laurea da parte di Ex Allievi già inseriti nel mondo del lavoro e provenienti da simili percorsi universitari.

La giornata è stata strutturata su tre momenti:

i) plenaria del mattino: dalle 10:45 alle 13:30 testimonianze degli Ex Allievi senior, intervallate dalla domande dei più giovani, con l’obiettivo di presentare alla platea storie di successo ed esempi di carriera di alto profilo che hanno avuto il punto di partenza in comune presso il Rosso Maniero;

ii) lunch break: dalle 14:00 alle 15:30, tutti i partecipanti si sono recati presso un ristorante in zona Duomo, con l’obiettivo di conoscersi meglio e scambiare commenti e impressioni sui lavori svolti nella mattinata;

iii) one-to-one del pomeriggio: dalle 16:00 alle 18:00 suddivisione in gruppi per specifiche aree di interesse, con l’obiettivo di approfondire gli ambiti professionali e le tematiche ritenute più vicine ai propri interessi, per dare spazio a botta e risposta tra Ex Allievi giovani e senior.

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Il Programma Internship della NATO

Il Programma Internship della NATO

 

di Giosuè TORTORELLA

La NATO rappresenta un’ottima opportunità per studenti e neo-laureati interessati ad intraprendere una carriera internazionale. In queste poche righe cercherò di fornire un quadro sintetico del programma internship dell’Alleanza Atlantica, con la speranza che sempre un maggior numero di giovani Ex-Allievi della Nunziatella si possa avvicinare a tale straordinaria esperienza.

Il Quartier Generale della NATO a Bruxelles ha introdotto il suo Internship Programme nel 2004 con quattro principali obiettivi:

–          poter disporre delle ultime e più aggiornate conoscenze teoriche e tecniche che il tirocinante (intern) può apportare e, nel contempo, disporre di risorse umane aggiuntive;

–          offrire agli stagisti la possibilità di maturare nuove esperienze, unitamente ad una visione complessiva e organica dell’Alleanza;

–          contribuire al processo di creazione di una workforce diversificata;

–          favorire una maggiore conoscenza della NATO nei Paesi membri.

A tale scopo, ogni anno, in primavera, viene pubblicato un bando che prevede, per un ristretto numero di studenti o neo-laureati (circa 40), due finestre di inizio stage (marzo e settembre) nell’anno successivo alla pubblicazione del bando, per un tirocinio che ha una durata media di sei mesi (periodi più brevi o eventuali estensioni sono frutto delle esigenze della Divisione per la quale si andrà a lavorare). Il programma internship si compone di due sotto-programmi: NATO-funded internship, dove gli stagisti ricevono una remunerazione dalla NATO e Grant/scholarship-funded internship, che prevede il finanziamento a cura di un’istituzione accademica interessata. Oltre a maturare un’esperienza molto stimolante ed interessante, con opportunità di sviluppo legate alle attività della NATO, i tirocinanti hanno diritto ad una retribuzione mensile di € 800, al rimborso delle spese di viaggio di arrivo e partenza e, dopo tre mesi di servizio, a 2,5 giorni di vacanza per ogni mese di servizio prestato.

I c.d. Eligibility Criteria necessari per partecipare al programma sono i seguenti:

–          avere un’età maggiore di anni 21 all’atto della presentazione della domanda (application);

–          essere cittadino di un Paese membro della NATO (l’Italia è fra i 12 Stati fondatori dell’Alleanza, avendo firmato il trattato di Washington il 4 aprile del 1949);

–          essere uno studente universitario o un neo-laureato. Nel primo caso è necessario aver completato con successo almeno due anni di studi ed essere iscritti al  terzo anno all’atto della domanda;

–          possedere un’approfondita padronanza di almeno una delle due lingue ufficiali (inglese e francese). Ovviamente, la conoscenza della lingua inglese è fondamentale e determinante. Inoltre, la cognizione di ulteriori lingue, soprattutto se rare, viene molto apprezzata e considerata;

–          ottenere il nulla osta di sicurezza (Security Clearance) dalle autorità di sicurezza nazionali per soli candidati selezionati (dunque non serve all’atto della domanda ma, per coloro che vengono selezionati, il tirocinio è subordinato al rilascio di tale certificazione);

–          sottoscrivere un’assicurazione sanitaria (health insurance) e occuparsi delle formalità  con le autorità belghe per quanto riguarda il proprio soggiorno in Belgio: Federal Public Service of the Interior, Chaussée d’Anvers 59B, 1000 Bruxelles

(telefono: + 32 2 206 15 99, www.dofi.fgov.be  o http://diplobel.fgov.be  o www.diplomatie.be ), o Ambasciate e Consolati belgi fuori del Belgio.

La Timeline è di seguito schematizzata:

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