Yes, they did it again!
Resoconto non autorizzato del Galaxia d III – Siviglia 27 Aprile 2024
Nell’Agosto 2014 tutti coloro che ebbero la fortuna di partecipare al Galaxia di Londra, nella straordinaria location del Cutty Sark, capirono subito di aver partecipato ad un evento unico ed irripetibile, certamente insuperabile. Invece no. Il 197 è riuscito un’altra volta a sbalordire tutti e a superarsi con un evento davvero galattico e un’esperienza di quelle che restano scolpite fra i ricordi più belli della vita.
Ma andiamo per ordine: giunti a Siviglia in ordine sparso a partire già dal martedì precedente l’evento, approfittando del ponte del 25 Aprile, la prima sorpresa è stata (ri)scoprire Siviglia: una città di meno di un milione di abitanti che però ha il charme di un paese e il patrimonio storico artistico si una vera capitale. Nella capitale Andalusa ogni angolo parla di Antichi Romani, Fenici, Arabi ed Ebrei, i monumenti di Siviglia sono un inno al melting pot del mediterraneo e alla celebrazione della conquista del Nuovo Mondo. Così, sotto gli auspici di Cristoforo Colombo, che qui riposa (o almeno una sua parte), Gabriele Albarosa e Fabrizio Giulio, sivigliano dell’Esquilino, con l’insostituibile aiuto della moglie Iolanda (una spagnola minuta con l’energia di un ammiraglio della Invincibile Armada) e il supporto della Sezione Estero e di Segreteria e Tesoreria ANEAN Signora Marisa in primis, hanno imbastito un evento che non si può descrivere e di cui adesso vi darò un qualche pallido resoconto.
Per iniziare sotto i migliori auspici il giovedì sera Carlos Ruiz Berdejo y Sigurtá Muchetti — Console Onorario Italiano a Siviglia (con cui siamo stati messi in contatto dall’Ambasciata di Madrid a seguito dell’interessamento del Gen. Mannino, non ex Allievo ma grande sostenitore della sezione Estero durante il suo incarico Addetto Difesa a London, in particolare nella messa in atto del gemellaggio con il collegio di Eton) ha inviato un centinaio di ex allievi per un brindisi, e a cui la Sezione Estero ha offerto un oggetto in omaggio, una piccola replica della nostra scuola.
Il Venerdì mattina già l’aria di festa del Galaxia aveva invaso i vicoli del quartiere di Santa Cruz, l’ex quartiere ebraico, molto caratteristico e a ridosso dell’Alcazar, il castello-palazzo fatto costruire su un precedente castello arabo da Pedro I de Castilla, ma con maestranze arabe venute da Granada. Un gioiello Moresco-Romanico-Rinascimentale che è un inno alla cultura e alla bellezza che supera le divisioni politiche e religiose. Un nutrito gruppo di ex e famigliari (75 persone in tutto) ha visitato le strade di Siviglia con guida raccomandata da Francesco De Cesare 2004-2007, da plaza San Francisco (municipio) all’Alcazar.
Venerdì sera gli ultimi arrivi e ancora Cervezas e Vino tinto, qualcuno con moderazione, qualcuno meno.
Sabato mattina il tempo è stato un po’ incerto, ma questo non ci ha impedito di vivere ancora la bellezza di Siviglia: La Cattedrale con la magnifica Giralda, da cui si gode una vista straordinaria a 360 sulla città. Molti si sono poi ritirati dopo l’ennesimo pranzo di Tapas, anche se abbiamo contezza che un gruppetto capitanato dall’eclettico Enzo Cuccaro hanno preferito assaggiare una buona pizza napoletana-sivigliana.
La serata è iniziata alle ufficialmente alle 19:30. Alcuni, su invito di Gabriele, sono arrivati prima delle 19:00, me compreso. Ho catturato un momento bellissimo in cui, nel magnifico cortile moresco della Casa de Pilatos, Toni Concina, Francesco Forlani e Gabriele stesso, coi tecnici, i musici ed altri stavano limando la scaletta della serata.
Toni, el Presidente, é stato anche immortalato col battaglione di cameriere in livrea da film neorealista, un vero tocco di classe, impeccabili come il servizio della serata.
Si aprono i cancelli, arrivano ex allievi di ogni corso, dal “veterano” Ciccio Bonito, che si è anche esibito al pianoforte, ai Kaps del decennale, forse una delle presenze più apprezzate, pochi ma buoni. Elegante l’aperitivo di finger food, e i camerieri che servivano al volo calici scintillanti di prosecco (del produttore e ospite Franco Piona, care of Pat Scalabrino 84-87), vino (“Rosso Maniero” Casaloste, del nostro Gianni d’Orsi 74-78) e birra. L’atmosfera era già vivace, grazie alla presenza dei “Tunos” della facoltà di Giurisprudenza, in pratica dei posteggiatori andalusi, che con le loro chitarre e voci hanno introdotto una nota di allegria e tradizione, come piace a noi.
Poco dopo le 20:00, il mattatore Francesco Forlani ha dato il via ufficiale alla serata con un caloroso benvenuto accompagnato da Ciccio, seguito dal Valzer d’apertura alle 20:20 e poi ancora un altro set eccezionale di Toni Concina e Francesco Forlani.
Alle 21:15, è stata la volta della band britannica Halcyon, direttamente del nord dell’Inghilterra, in pratica Ali Albarosa, figlio di Gabriele, e i suoi roomates che invece di giocare a calcetto all’universitá hanno creato una band indie rock internazionale, e che con il loro repertorio rock e le energiche performance hanno infiammato l’atmosfera.
Un cambio di tono si è avuto alle 21:50, quando Davide Scafarto al contrabbasso ha offerto un momento solenne e toccante, una pausa riflessiva che ha regalato un’intensa emozione a tutti i presenti; il giovane talento musicale, figlio dell’ex Nicola Scafarto, ha suonato un difficilissimo pezzo di Emil Tabakov: ‘Motivy’, che ha toccato il cuore a molti, persino a quelli che erano alle prese con i mini cheesburger del buffet.
Alle 22:30 il sensuale spettacolo di flamenco della troupe Jerez Flamenco ha di nuovo infiammato l’atmosfera: i danzatori, con i loro movimenti ipnotici e i ritmi incalzanti, hanno trascinato il pubblico in un vortice di passione spagnola.
Il Flamenco, che ha origini nei lamenti dei gitani erranti, emarginati e sempre combattuti fra l’assimilazione e il mantenimento delle proprie tradizioni, è una musica che per osmosi ha nel tempo assimilato la voce degli ebrei e dei mori, un lamento nostalgico e doloroso ma piena di gioia nell’essere comunque sopravvissuti alla diaspora. Proprio verso la fine dell’esibizione la musica flamenca ha poi preso un’inaspettata e familiare melodia: Il Canto dell’Addio, una bella sorpresa e un regalo particolarmente riuscito.
Dopo il flamenco, la festa ha preso una direzione decisamente più contemporanea con la sessione disco curata dall’ex allievo Riccardo Chiarato che ha mixato dalla techno a Raffaella Carrá, dai neomelodici ai Ricchi e Poveri. Dalle 23:00 fino all’1:00, la festa si é spostata nelle scuderie, dove era anche l’Open bar, dove svettavano orgogliose le bottiglie del Limoncello Petrone offerto dall’ex Allievo Raffaele Petrone.
Ovviamente avevamo cantato il Canto dell’Addio e avevamo fatto un po’ di ammoina anche prima… e non é mancato ovviamente nemmeno il Pompa! Questo perché le trazioni si devono sempre rispettare, anche in Spagna.
E questa la cronaca. La leggenda che abbiamo vissuto in quelle ore é stata vedere nuovamente un corso, il 197, far sentire a casa, in un’altra nazione, oltre cento ex allievi di tutti i corsi e di tutte le classi, come se fossimo tutti compagni dello stesso corso. Il 40ennale del 197 è un altro pilastro di storia Nunziatellica, ed é la cosa più straordinaria è che si, è in gran parte dovuto alla mente creativa e alla regia di Gabriele Albarosa (e dai suoi fratelli aggiungerei, nonché dalla mamma Donna Francesca, una vera icona del matriarcato positivo, sempre sorridente, sempre sul pezzo, anche all’una di notte in discoteca).
Ci siamo sentiti tutti a casa a Siviglia. E questa forse la magia più grande delle Nunziatella e dei suoi figli, e qui taccio perché chi solo chi l’ha provato può capire cosa intendo.
Forse ispirato dalle sue origine arabo-siciliane Gabriele (Al Birus, o El Al Baros ?) questa volta si è davvero superato, e per tutti questa è stata un’esperienza davvero memorabile. La cosa più bella per me è stata vedere, mentre si ballava, si beveva, si gozzovigliava, proiettato sullo schermo il video dei GalaXia del 2004 (e del 2014), in alcuni di questi si vedeva, oltre a Bud Spencer ospite del primo Galaxia, altre un altro “Big” Giorgio Draskovic, che del Galaxia insieme a Gabriele fu uno dei primi promotori. Ecco in pochi attimi, a mille miglia da Napoli, e vent’anni dopo, l’eredità di un grande ex Allievo che per molti è stato un vero amico oltre che un maestro, é lí, vivissima, ed é questo il senso vero e profondo delle tradizioni: portare con noi quelli che ci hanno lasciato, celebrando con gioia senza dimenticarli ma portandoli con noi nel futuro.
Cosa ci riserva il futuro: Francesco Forlani, provato dallo sforzo della serata, ha proposto di fare il Galaxia fra 5 anni, e non 10. “Perché non ci arrivo”. Ovviamente ci arriverà eccome, ma l’idea forse non è del tutto peregrina, la vera domanda è dove si farà il prossimo Galaxia? Io la butto la, dopo Napoli, Londra, Siviglia, non resta che il Nuovo Mondo, New York o i Carabi, il Messico o Canada, ormai la direzione non può che essere PLUS ULTRA, Carlo V lo impone.
Grazie Ragazzi del 197! Ci vediamo il 18 Novembre!
Nota di Gabriele
Questo memorabile evento è il frutto del lavoro e del contributo di molti, così come dello spirito, dell’energia, dello sforzo logistico ed economico di tutti i partecipanti — sia quelli presenti fisicamente sia quelli che hanno lavorato dietro le quinte. RINGRAZIAMOCI per la gioia che ci siamo regalati!
Allego qui link ai video trasmessi durante l’evento:
Amarcord Mak π 197, GalaXia I e II, foto 217
Lancio con stendardo SMN a Tassignano — 🎶 Signore delle Cime registrato da 40 ex-Allievi durante il Covid
E qui un rimando ai resoconti di GalaXia II London: 2014
Magico GalaXia di Mario Bernardi
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