Cadet Force: un modello da imitare?

Cadet Force: un modello da imitare?

Premessa
Per essere compresi al meglio bisognerebbe che l’audience avesse dimestichezza con il modello formativo anglo-sassone. Operazione a cui rinuncio in partenza per economicità, contando sulla vostra fiducia e tenendo presente che qui non si discute se un modello sia meglio dell’altro (per gli interessati: https://www.gov.uk/types-of-school/overview).

Che cos’è la CCF
La Combined Cadet Force (CCF) è un’organizzazione vasta con radici nell’epoca vittoriana (pre-formazione ufficiali) e un’esplosione nel dopoguerra. Nel 2014 il ministero della difesa inglese ha stanziato fondi per £28m a favore di un’organizzazione che oggi enumera circa 50mila cadetti, con unità sia extra-Scuola, sia intra-Scuola (quasi 300 scuole). Vedi http://en.m.wikipedia.org/wiki/Combined_Cadet_Force.

Le attività (fine-settimana, vacanze) sono gestite da Ufficiali, Sottufficiali e Truppa della riserva, coadiuvati da personale in servizio.

All’interno delle Scuole, la CCF è tipicamente offerta come facoltativa (ci sono alcune scuole dov’è obbligatoria), ma sempre sotto la governance del preside Civile (opposto rispetto alla SMN).

Le scuole che supportano la CCF sono in gran parte private e spesso “boarding” (ovvero collegio dove si dorme). L’alunno non paga per la CCF specificamente, ma per la formazione.

Un modello da imitare?
Personalmente, ho iniziato a esplorare questa realtà su input di Alberto Caruso de Carolis 81-84, che mi ha spiegato un suo progetto di imitare il modello Inglese (e forse altri) per impiantare un’iniziativa simile in Italia.

Parte di questo progetto includerebbe la nomina automatica ad ufficiale della riserva agli ex delle Scuole Militari una volta conseguita la Laurea.

Pensate: quanti dei ns riservisti o ex-Allievi apporterebbero il loro contributo volontario per diffondere un modello formativo militare ai giovani?

Quanti giovani (respinti ai concorsi in primis) potrebbero godere di questo tipo di esperienza formativa?

Festa Galaxia ‘Delta Due’ – riflessione

Festa Galaxia ‘Delta Due’ – riflessione

(Per chi non conoscesse l’origine del nome, poiché festeggiamo i corsi entrati nell’anno ‘4’, delta è la quarta lettera greca. ‘Due’ perchè è il secondo Galaxia che organizziamo dopo quello del 2004 al Palazzo Reale di Napoli)

Londra, a Greenwich del meridiano zero (simbolo geografico della supremazia britannica) abbiamo celebrato la festa ex allievi per 10-20-30-40ennale, a pochi metri da quella che era l’accademia navale dell’impero.

Quando meno di un anno fa fu lanciata l’idea al nostro mini-raduno di Polla (SA) in casa Ritorto, fui inizialmente tiepido e sono rimasto sotto sotto scettico fino quasi al giorno della festa. Come si potevano celebrare la Nunziatella, i suoi corsi 74-77, 84-87, 94-97, 04-07 con un galà in un vascello inglese, a migliaia di km da Napoli e dalla nostra Alma Mater? Un’idea bizarra, un capriccio, quasi un sacrilegio da parte di ex allievi transfughi oltreconfine o disaffezionati al suolo patrio. Oppure solo una pragmatica esigenza di appoggiarsi sull’organizzazione made-by-Albarosa, mancando alternativa affidabile a Napoli.

Invece la sera alla festa ed il giorno dopo mi è diventato tutto chiaro, si incastra tutto. Mi ero sbagliato, è stata una grande idea fare il Galaxia là, e le motivazioni ideali che vi ho ritrovato mi sembrano più forti anche della stessa necessità di garantire la riuscita materiale dell’evento. Nè Gabriele, nè altri me ne hanno parlato, forse sono solo elucubrazioni frutto dell’alto tasso alcolemico post-festa…ditemi che ne pensate.

1) In primis, Londra e l’Inghilterra sono l’esempio migliore al mondo del saper coniugare tradizione e modernità, passato e futuro, dell’alimentare il proprio progresso con salde radici. Un modello, un messaggio: per chi tra noi ex allievi è impaludato in riti che non danno linfa a nuove cose. O per altri che accecati dalla modernità, dimenticano.

2) Fare la festa in una nave ferma: simboleggia un potenziale inespresso, oppure la fine di un viaggio e di un’avventura. A noi scegliere…

3) Fare la festa in una nave mercantile non militare. Un memento,: il business, il successo commerciale, la pecunia sono una stampella importante per sostenere le Istituzioni umane (incluse le scuole e quelle militari).

4) Andare alla porta accanto, quasi all’ombra del Royal Naval College. Una scuola militare terza, non Milano, non Napoli. Per ricordarci che non hanno senso contrapposizioni e rivalità.

5) Passare dal Palazzo Reale, dal golfo di Napoli a luoghi acquatici – l’acqua marrone del Tamigi – oggettivamente molto meno attraenti. Una lezione da tenere a mente: non bastano i doni della natura, serve impegno e sudore, così pure se parti svantaggiato puoi fare meglio, molto meglio, di chi è nato con naturale bellezza, o ricchezza.

6) Organizzare la festa da soli, senza nessun appoggio di amministrazioni o soldi pubblici, senza l’aiuto di questo o quel politico e funzionario. Altra lezione: possiamo non essere sudditi.

7) Dulcis in fundo, superare difficoltà logistiche e finanziarie di una scala enorme rispetto a giocare in casa. Un incoraggiamento: nihil difficile volenti. Nihil Albarosae et comitibus.

Dopo tutte queste riflessioni, alla domanda “ma dovevamo davvero venire fino a Londra per fare una festa?” possiamo rispondere in due modi diversi. In modo pessimistico pensando tristemente che la decadenza italica (e partenopea in particolare) ha preso una tal piega irreversibile che ormai non emigrano solo più neolaureati in cerca di futuro, ma anche tradizioni ed istituzioni orfane del passato. Un passato ignorato da chi dovrebbe preservarlo e valorizzarlo.

Possiamo altrimenti pensare in positivo ed ispirarci, prendere spunto dalla formidabile terra britannica che ci ha messo a disposizione un monumento navale per la nostra festa e riflettere su come fare qualcosa per invertire quel nostro declino. Riflettere su come rilanciare la Scuola. Riflettere su come migliorare il nostro stare insieme come ex allievi. Riflettere su come ottemperare sempre alla promessa di servire la Patria col cuore. Riflettere se e come andare a far capire ad Autorità locali/Stato Maggiore Esercito ed Ispettorato Scuole che esiste un patrimonio non messo a frutto di energie, sentimenti, passione (e potenziali clienti paganti) tra gli ex allievi sparsi in Italia e nel mondo. Fargli capire che insieme possiamo consolidare il Galaxia come evento ricorrente che dia lustro alle scuole militari e benefici al territorio che le ospita, farlo diventare la festa dei corsi che si ritrovano e che rinnovano i voti di servizio alla Patria presi a 18 anni.

I nostri interlocutori potrebbero non capire ma noi abbiamo il dovere di provarci. Fare appunto come qualcuno ha scritto sul Galaxia Delta Due: venire alla longitudine zero di Greenwich per ripartire.

TRIONFO NUNZIATELLA!!!

Con una cavalcata perentoria gli Ex Allievi del Rosso Maniero
portano a casa la XIV edizione del torneo “d’Aquino”, vincendo
contro tutte le rappresentative delle altre Scuole Militari

Gli Ex Allievi della Scuola Militare Nunziatella coccolano  la coppa. Il trofeo “Amm. Giacomo d’Aquino” rimarrà  nelle mani della Nunziatella per i prossimi 12 mesi, per poi essere rimesso in gioco nel mese di Maggio 2015

Gli Ex Allievi della Scuola Militare Nunziatella coccolano la coppa. Il trofeo “Amm. Giacomo d’Aquino” rimarrà
nelle mani della Nunziatella per i prossimi 12 mesi, per poi essere rimesso in gioco nel mese di Maggio 2015

Domenica 18 Maggio 2014 presso il Quanta Village di Milano si è svolto per il quattordicesimo anno consecutivo il torneo “Ammiraglio Giacomo d’Aquino”,
manifestazione sportiva che riunisce gli Ex Allievi delle quattro Scuole Militari d’Italia.

L’evento, nato con la formula del torneo di calcio a 7 maschile, quest’anno si è rinnovato per dare spazio alle neo-arrivate Ex Allieve, prevedendo in aggiunta un torneo di beach volley femminile. Per questa prima assoluta, erano presenti le telecamere di RaiSport per riprendere la manifestazione e darne notizia all’interno dei notiziari sportivi delle reti Rai. (il servizio andato in onda su RaiSport1)

Le squadre si sono ritrovate sul campo principale del centro sportivo alle 10 di domenica mattina, coordinate come da tradizione dal nostro Renato d’Aquino (’69-’72), figlio dell’Ammiraglio al quale la manifestazione è intitolata e giornalista RAI. Madrina del torneo è stata invece la nostra Ludovica Nazzaro (’09-’12, 222° Corso), prima Ex Allieva della Sezione Lombardia ‘Massimo Scivicco’.

Anche quest’anno la formula del “d’Aquino” è stata riproposta in toto, con un’intera giornata di gare intervallate solo da una veloce pausa pranzo rigorosamente a base di
salamella e birra. Il tutto in una fantastica cornice di una bellissima domenica di Maggio, con punte di 30 gradi in alcuni momenti della giornata.

La Nunziatella, pur non presentando la squadra femminile per il torneo di beach volley, quest’anno ha recitato un ruolo da protagonista, presentando un’ampia rosa per il torneo di calcio a 7 e, soprattutto, per la presenza di tantissimi Ex Allievi che non hanno voluto mancare l’occasione di incitare i nostri ragazzi e di trascorrere, tutti assieme, una domenica di sport e di amicizia a forti tinte ‘Rosso Maniero’.

Per quanto riguarda il torneo di beach volley, la coppa per la squadra prima classificata è andata alla squadra delle Ex Allieve Morosini. (altro…)