Magico galaXia

Magico galaXia

Sabato sera a Londra è successo qualcosa di magico. Gli ex allievi del 197° si sono riuniti per festeggiare il loro trentennale e hanno deciso di condividere questo momento con tutti noi: ex allievi più anziani e più giovani, zak, ex allievi della Teuliè e del Morosini, amici e simpatizzanti.

La location, il Cutty Sark, era fantastica ed inspiegabilmente appropriata, ottimo catering, servizio impeccabile e una organizzazione che nemmeno il miglior cerimoniale del mondo avrebbe saputo allestire, la cura per ogni dettaglio, la musica e fiumi di prosecco, vino e delizioso limoncello Petrone.

Ma la vera grande magia e il regalo che il 197° ha fatto a tutti i presenti è quello di aver dimostrato una granitica coesione di corso e allo stesso tempo di averla condivisa con tutti noi: anche se di anni più giovani o più vecchi tutti indistintamente ci siamo sentiti immediatamente allievi e compagni di corso! In quasi 20 anni di vita nunziatellica e tanti raduni, feste, cene, party, balli mak P, gite e tornei di canasta questo è stato in assoluto l’evento più emozionante e coinvolgente cui ho avuto l’onore di partecipare.

Sono stati onorati i morti e gli assenti con solennità e affetto, senza retorica e senza piagnistei, stupendamente come si salutavano gli antichi guerrieri. Ci sono stati momenti di poesia, divertimento ma anche di memoria sotto l’estrosa regia del maestro Forlani. C’è stato il Pompa, il Rock e anche il Pompa Rock!

Voglio ringraziare Gabriele, Marcello, e tutti i ragazzi del 197 per averci fatto questo meraviglioso regalo. Tanti i partecipanti, soprattutto tanti giovani. Una serata stupenda, che vale un’attesa di 30 anni.

Adesso aspettiamo il 2024! Grazie corso 197°

Mario Bernardi 95-98

Festa Galaxia ‘Delta Due’ – riflessione

Festa Galaxia ‘Delta Due’ – riflessione

(Per chi non conoscesse l’origine del nome, poiché festeggiamo i corsi entrati nell’anno ‘4’, delta è la quarta lettera greca. ‘Due’ perchè è il secondo Galaxia che organizziamo dopo quello del 2004 al Palazzo Reale di Napoli)

Londra, a Greenwich del meridiano zero (simbolo geografico della supremazia britannica) abbiamo celebrato la festa ex allievi per 10-20-30-40ennale, a pochi metri da quella che era l’accademia navale dell’impero.

Quando meno di un anno fa fu lanciata l’idea al nostro mini-raduno di Polla (SA) in casa Ritorto, fui inizialmente tiepido e sono rimasto sotto sotto scettico fino quasi al giorno della festa. Come si potevano celebrare la Nunziatella, i suoi corsi 74-77, 84-87, 94-97, 04-07 con un galà in un vascello inglese, a migliaia di km da Napoli e dalla nostra Alma Mater? Un’idea bizarra, un capriccio, quasi un sacrilegio da parte di ex allievi transfughi oltreconfine o disaffezionati al suolo patrio. Oppure solo una pragmatica esigenza di appoggiarsi sull’organizzazione made-by-Albarosa, mancando alternativa affidabile a Napoli.

Invece la sera alla festa ed il giorno dopo mi è diventato tutto chiaro, si incastra tutto. Mi ero sbagliato, è stata una grande idea fare il Galaxia là, e le motivazioni ideali che vi ho ritrovato mi sembrano più forti anche della stessa necessità di garantire la riuscita materiale dell’evento. Nè Gabriele, nè altri me ne hanno parlato, forse sono solo elucubrazioni frutto dell’alto tasso alcolemico post-festa…ditemi che ne pensate.

1) In primis, Londra e l’Inghilterra sono l’esempio migliore al mondo del saper coniugare tradizione e modernità, passato e futuro, dell’alimentare il proprio progresso con salde radici. Un modello, un messaggio: per chi tra noi ex allievi è impaludato in riti che non danno linfa a nuove cose. O per altri che accecati dalla modernità, dimenticano.

2) Fare la festa in una nave ferma: simboleggia un potenziale inespresso, oppure la fine di un viaggio e di un’avventura. A noi scegliere…

3) Fare la festa in una nave mercantile non militare. Un memento,: il business, il successo commerciale, la pecunia sono una stampella importante per sostenere le Istituzioni umane (incluse le scuole e quelle militari).

4) Andare alla porta accanto, quasi all’ombra del Royal Naval College. Una scuola militare terza, non Milano, non Napoli. Per ricordarci che non hanno senso contrapposizioni e rivalità.

5) Passare dal Palazzo Reale, dal golfo di Napoli a luoghi acquatici – l’acqua marrone del Tamigi – oggettivamente molto meno attraenti. Una lezione da tenere a mente: non bastano i doni della natura, serve impegno e sudore, così pure se parti svantaggiato puoi fare meglio, molto meglio, di chi è nato con naturale bellezza, o ricchezza.

6) Organizzare la festa da soli, senza nessun appoggio di amministrazioni o soldi pubblici, senza l’aiuto di questo o quel politico e funzionario. Altra lezione: possiamo non essere sudditi.

7) Dulcis in fundo, superare difficoltà logistiche e finanziarie di una scala enorme rispetto a giocare in casa. Un incoraggiamento: nihil difficile volenti. Nihil Albarosae et comitibus.

Dopo tutte queste riflessioni, alla domanda “ma dovevamo davvero venire fino a Londra per fare una festa?” possiamo rispondere in due modi diversi. In modo pessimistico pensando tristemente che la decadenza italica (e partenopea in particolare) ha preso una tal piega irreversibile che ormai non emigrano solo più neolaureati in cerca di futuro, ma anche tradizioni ed istituzioni orfane del passato. Un passato ignorato da chi dovrebbe preservarlo e valorizzarlo.

Possiamo altrimenti pensare in positivo ed ispirarci, prendere spunto dalla formidabile terra britannica che ci ha messo a disposizione un monumento navale per la nostra festa e riflettere su come fare qualcosa per invertire quel nostro declino. Riflettere su come rilanciare la Scuola. Riflettere su come migliorare il nostro stare insieme come ex allievi. Riflettere su come ottemperare sempre alla promessa di servire la Patria col cuore. Riflettere se e come andare a far capire ad Autorità locali/Stato Maggiore Esercito ed Ispettorato Scuole che esiste un patrimonio non messo a frutto di energie, sentimenti, passione (e potenziali clienti paganti) tra gli ex allievi sparsi in Italia e nel mondo. Fargli capire che insieme possiamo consolidare il Galaxia come evento ricorrente che dia lustro alle scuole militari e benefici al territorio che le ospita, farlo diventare la festa dei corsi che si ritrovano e che rinnovano i voti di servizio alla Patria presi a 18 anni.

I nostri interlocutori potrebbero non capire ma noi abbiamo il dovere di provarci. Fare appunto come qualcuno ha scritto sul Galaxia Delta Due: venire alla longitudine zero di Greenwich per ripartire.

Le stelle di GalaXia

Le stelle di GalaXia

Le stelle di GalaXia
Un doppio sonetto di Gabriele Albarosa 84-87

Il dio del tempo ha denunciato un furto
A Greenwich custodiva le lancette
Da sempre le teneva ben protette
Ma oggi qualche cosa è andato storto

Fu un gruppo d’Italiani a fare il torto
Avevan condiviso le stellette
Sapevan come metterlo alle strette
Il loro piano ardito è andato in porto

Ed ora con quest’arma micidiale
Con il passato e col futuro in mano
Sono tornati tutti adolescenti

Eccoli, sul veliero, sorridenti
A dare lustro a Napoli e Milano
Astri di una GalaXia eccezionale

…GalaXia! Festa, cerimonia e gioco
Per fare scherzi al tempo anche per poco
Per intonare insieme un canto roco
Alimentare ancora il nostro fuoco
Che se non soffi poi diventa fioco!

Nei tempi antichi cerimonie e gare
Erano spesso un rito per defunti
Con gioie e con lamenti i lor congiunti
Porgevano l’estremo salutare

Al pari noi vogliamo dedicare
Questo che è il più speciale degli eventi
A quelli che stasera sono assenti
Perché il Signore a sé volle chiamare

Valerio, sei con noi, nei nostri cuori
Giancarlo, Paolo …amici, celebriamo!
Voi nella notte su nel ciel, là fuori

Ad aumentar lo splendido ricamo
Del firmamento, nostri protettori,
Splendete mentre noi vi ricordiamo!!!

Splenda in particolar la vostra stella
Per quel cui circostanza è meno bella
Fischin le orecchie a Massimo Mendella
Chi pur colpito duro resti in sella:
Così ci preparò la Nunziatella!

E circondati da persone care
Non resta ormai che metterci a cantare

(♫…“O maniero arrossato dal sole…♬”)

Una poesia per galaXia

Una poesia per galaXia

Francesco di Castri 84-87 ha inviato alla redazione del blog questa poesia nel giorno di GalaXia Delta II:

<< GalaXia

Solo l’allievo torna dal diporto
Arranca un po’ sul “Monte del Signore”
La speme sua (però nessun sia morto!)

Che non sia piú al suo posto quell’orrore.
Crollate oppur distrutte dal calore
Quando l’angolo gira a fiato corto

Spera che Scuola e Chiesa viciniore
Sparite sian e prega così assorto.
Ma quando s’apre l’uscio della Scuola

E appare alla sua vista il vecchio “Masso”
Vola sullo Scalone e, il cuore in gola
Arriva in camerata in un sol lasso

Lieto di riabbracciare i suoi fratelli
Coi quali insieme fa cadenza e passo.
Così passano gli anni, e le memorie

Passano pure lor dal tempo obliate
Ognuno sulle spalle ha tante storie
Lo noti dalle tempie ormai imbiancate.

Lo stress, la frenesia che porta scorie,
Lavoro, impegni, figli e altre menate
Fanno viver la vita senza glorie

Così passano i mesi e pur le annate.
Ma basta un cenno, un fischio, ‘na chiamata
“chi può si prenda pure la licenza”

Quest’anno sono trenta dall’entrata
A Londra aumenta presto l’affluenza
Spiegate a lor cos’è per noi la Scuola

In una sol parola :”APPARTENENZA”!
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