Francesco Forlani 82-85, nato a sette mesi nel 1967 sotto il segno dell’acquario, vive a Zaragoza con il corpo, con il cuore tra Parigi e la natìa Caserta. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman e Il reportage, ha pubblicato diversi libri, in francese e in italiano — i più recenti “Par delà la forêt”, “L’estate corsa” e la raccolta di poesie “Penultimi”. Traduttore dal francese, ma anche poeta, cabarettista e performer, è stato autore e interprete di spettacoli teatrali come Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club. Conduttore radiofonico insieme a Marco Fedele del programma Cocina Clandestina, su radio GRP, come autore si definisce “prepostumo.”
Per noi Francesco è il Maestro delle Cerimonie di galaXia da sempre, ed è stato il philos conduttore di “Libera Uscita”, un programma zoom da ex, per ex che ha illuminato, in dieci puntate, il buio del covid-19.
L’Istruttore Forlani è anche rinomato per l’invenzione del “Furlanese”, lingua ad hoc, parlata solo da lui ma compresa da tutti. I partecipanti di GalaXia Sevilla 2024 possono gustare un antipasto di questo ex-Allievo eccezionale nel video a seguire e nel sonetto shakesperiano che Gabriele Albarosa 84-87 gli ha dedicato.
La salle des pas perdus
Il maestro Forlani
Un bastoncino d’acqua: il suo destino sparire a pezzi in mezzo agli ingredienti; così negli adulti si tace il bambino perché di vita incerta gli accidenti…
lo sedano. Ma accade che talvolta, al termine di un giorno trasparente, t’imbatti nel Furlèn che si rivolta a quella consuetudine ignorante;
ed ecco il suo cappello ch’è una giostra, due hula hoop per reggere le lenti, gilet e cravatta, sa mettersi in mostra che anche i più distratti sono attenti
ed opera il miracolo con poco: quel ch’è sedato lo rimette in gioco
Ispirato dall’evento GalaXia 2024, Enzo Cuccaro 68-72 ha creato uno splendido design per gemelli decorati con le lettere N o X dal colore Blu o Rosso o Oro dello stemma araldico della Scuola…
Il Design di Enzo Cuccaro 68-72
… realizzati artigianalmente, in onice nera, da Mattia Mazza 68-72 nel suo laboratorio di Torre del Greco.
La realizzazione in onice di Mattia Mazza 68-72
Il prezzo di questo gioiello da polso è 80€.
Gli interessati possono contattare direttamente Enzo Cuccaro 68-72 o Gabriele Albarosa 84-87.
Nota del designer sull’appellativo: Per il nome i nunziatelli può essere una nostra affinità… in spagnolo i gemelli si chiamano Melizianos e, vista la Napolitanita’ della scuola e un irriverente nome, li avevo chiamati Mulignanos😜😜
Scopri Siviglia – Visita guidata (3h) Venerdì 26 Aprile h10:30-13:30
Costo: 15€ /persona (minori di 14 anni: gratis).
Servizio offerto dall’agenzia Ispavilia, presso cui lavora un contatto, la guida Jesus, gentilmente fornito da Francesco de Cesare 04-07.
<<In questo percorso sveleremo i segreti e gli angoli più nascosti e affascinanti del complesso storico di Siviglia ad un ritmo lento e approfondito: il Municipio, il Tribunale, la Prigione Reale, la Collegiata del Salvador, l’Alcaicería, l’Alfalfa, il promontorio fondatore, il quartiere ebraico, Santa Cruz, l’Alcázar, il patrimonio sotterraneo, la Giralda o la Cattedrale saranno alcuni dei scenari che ti faranno vivere un affascinante tour culturale alla scoperta delle cose più interessanti della storia e del patrimonio di Siviglia>>.
Nota bene: il percorso proposto è interamente all’esterno. Per visitare monumenti / musei all’interno è necessario acquistare biglietti (meglio pianificare e prenotare in anticipo online per evitare code, ci sono svariati siti che offrono opzioni di ogni tipo).
Dato: a) il numero dei partecipanti; b) le necessità diverse; c) l’alloggiamento in varie zone della città
… MA SOPRATTUTTO DATA L’AMPIA OFFERTA AL CENTRO DI SIVIGLIA (basta fare ricerca parrucchieri con Google Maps) …
Il consiglio principale per chi volesse servirsi di un parrucchiere prima dell’evento è di sceglierlo, contattarlo e prenotare per tempo.
NOTA BENE: Tutti i parrucchieri chiudono sabato alle 14.00 a meno che non sia pre-accordato.
Termini utili Peinado = pettinatura normale senza raccolto Peinado con ondas= pettinatura con delle onde fatte normalmente con piastra per i cappelli Recogido = raccolto inteso come chignon Maquillage = trucco
Un contatto centrale fornito da Yolanda, moglie del ns ex “Sivigliano”, Fabrizio Giulio 84-87:
Possono chiamare Luigi Studio: chiudono sabato alle 14.00 ma dalle 9 sono aperti e sono in 4 persone.
Tel. +34 606 270819 Avenida Menendez Pelayo 15
Recogido € 51 Maquillage € 50 Peinado con o sin ondas € 30
Se avete problemi contattatemi (Gabriele Albarosa)!
If you want to look like Bond al GalaXia di Sabato 27 Aprile, il seguente negozio Sivigliano — con ritiro da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 20.30, o Sabato dalle 10.00 alle 13.00, e riconsegna domenica dalle 11.00 alle 13.00 — offre l’affitto a 50€ che include: pantalone, giacca, papillon e fascia.
Istruzioni, in tre semplici operazioni, per la prenotazione (per i glottofobi, google translate funziona benissimo):
1) stampare e compilare modulo richiesta prenotazione e inviarlo a email: joaquinbuenosastreria@gmail.com
2) attendere conferma email disponibilità dal negozio (entro una giornata lavorativa)
3) effettuare trasferimento bancario per 25€ dicaparra al momento conferma disponibilità, con questi dettagli:
Nome Conto: Textiles bueno y Carrero SL IBAN: ES13 2100 8411 7902 0007 2497
Siamo al completo. Contattare Gabriele Albarosa per ultimi posti in Lista d’Attesa.
Danzatrice di Flamenco nel luogo dell’evento
Come una fenice che rinasce ogni 10 anni, dopo Napoli 2004, Londra 2014, 𝖦𝖺𝗅𝖺𝖷𝗂𝖺 Δ 𝖨𝖨𝖨 avrà luogo Sabato27 Aprile 2024 nello splendido palazzo rinascimentale “Casa de Pilatos” a Siviglia — 𝘴𝑒𝘵 𝘥𝑖 𝐿𝘢𝑤𝘳𝑒𝘯𝑐𝘦 𝘥’𝘈𝑟𝘢𝑏𝘪𝑎, 𝘒𝑛𝘪𝑔𝘩𝑡 𝑎𝘯𝑑 𝐷𝘢𝑦, 𝘛ℎ𝘦 𝘊𝑟𝘰𝑤𝘯…
GalaXia δ I, Napoli Settembre 2004
L’evento si svolgerà sotto il patrocinio dei corsi …4-7, il supporto logistico della Sezione Estero, quello amministrativo dell’Associazione Nazionale, ed è aperto ad ex-Allievi, Ufficiali, Professori di ogni corso e ai loro ospiti.
GalaXia δ II 2014, London Agosto 2014
Per chi volesse saperne di più sull’essenza di galaXia, seguendo questo link troverà una sequenza di blog, scritti dopo l’evento 2014, che lo descrivono attraverso prospettive diverse (NB: clickando “>>Older Entries” alla fine della pagina troverete altri articoli scritti per quell’occasione che descrivono che mangiammo, che bevemmo, che ballammo, ecc…).
Precalentamiento by B.Scognamiglio 84-87
Programma provvisorio serata di Gala
⁃ Inizio alle 19:30 e fine alle 01:00
⁃ Aperitivo e canapé di benvenuto fino alle 20:15 🥂
⁃ Catering andaluso formato buffet fino alle 23:00 🇪🇸
⁃ 21:15 Spettacolo di flamenco 💃
⁃ 22:00 Ricordo ai caduti
⁃ 22:15 Live Band 🎸
⁃ 23:00 Bar e DJ fino alle 01:00
⁃ Qualche sorpresa 😮
Quote Partecipazione
A fronte di un dettagliato lavoro preliminare con fornitori catering, mobilio, luci, suono, servizi, il comitato organizzatore ha stabilito queste quote di partecipazione:
– adulti 185 EUR
– adolescenti (minorenni >=13 anni) 150 EUR
– bambini (>=6 anni) 50 EUR
– infanti 0 EUR (30 EUR se mangiano menù bambini)
Versamento
NB: solo per i pre-iscritti, lista al fondo.
Con ringraziamento a Tesoreria e Segreteria ANEAN per il supporto. L’Associazione c’è, ci sostiene e va sostenuta!
Associazione Nazionale Ex Allievi Nunziatella
Via Generale Parisi, n.16 – 80132 Napoli
Banca: Credito Emiliano S.p.a. – Via Riviera Di Chiaia 286, 80121 Napoli
IBAN: IT13X0303203406010000143569
BIC: BACRIT21578
Causale: “G3” + <cognome del donatore>
NB: le somme versate con la causale “G3” devono essere esclusivamente per l’evento GalaXia (non combinate con quote sociali o altro).
Condizioni
1. Avendo raggiunto la capienza max di 400 pax, la partecipazione, che verrà confermata ad avvenuto pagamento della propria quota, è – per il momento – limitata ai pre-iscritti.
2. Per nuovi interessati è aperta una Lista d’Attesa dove varrà, in quest’ordine: a) l’appartenenza ad uno dei corsi “decennali” (entrati alla SMN in un anno che finisce con il 4); b) l’ordine di segnalazione. Non appena si liberassero posti, sarà inviata notifica individuale per conferma e pagamento.
3. A chi volesse disdire la propria pre-iscrizione chiediamo la gentilezza di informare Gabriele Albarosa quam primum in maniera da potere sbloccare l’accesso ad altri.
4. *Il pagamento quote dovrà essere effettuato entro e non oltre Giovedì 16 Novembre 2023.* Chi non avrà effettuato il pagamento entro questa data verrà messo automaticamente in coda alla Lista d’Attesa. Per le famiglie, le quote dei minorenni potranno essere saldate in un secondo tempo, entro fine Febbraio 2024.
5. Le quote non sono rimborsabili. Sono trasferibili solo ad ex-Allievi previa comunicazione a Gabriele Albarosa che dovrà registrare formalmente lo scambio.
6. Sussidio giovani ex-Allievi: tutti gli ex-Allievi ed Allieve ( +1 partner a testa) usciti dalla Scuola a partire dal 2014, fino ad un numero complessivo di 30, potranno usufruire di una quota ridotta a 100 EUR, grazie ad una sponsorizzazione sottoscritta dal “Fondo 10K”.
Fondo 10K
Il galaXia è un evento rigorosamente no-profit. L’incertezza sui numeri finali fino a conferma finale dei preventivi e dei pagamenti a conferma delle pre-iscrizioni, gli imprevisti, la volontà di sponsorizzare gli ex-Allievi più giovani impongono la necessità di un fondo di copertura sottoscritto da chi vuole e se lo può permettere: il Fondo 10K, con le seguenti opzioni di sponsorizzazione:
⁃ ISTRUTTORE: 250 EUR
⁃ SCELTO: 500 EUR
⁃ CAPOSCELTO: sottoscrizioni ulteriori, anche in beni e/o servizi (e.g.: vini, liquori, intrattenimento)
Per chi volesse sottoscrivere come ISTRUTTORE, SCELTO o CAPOSCELTO, sarà sufficiente comunicare la disponibilità a Gabriele Albarosa. Le cifre offerte, in parte o in tutto, saranno raccolte in prossimità dell’evento a seconda della necessità effettiva per la copertura dei costi.
NB: il fondo 10k è già stato garantito (per 10k EUR), nella sua interezza, da alcuni ex-Allievi. Le eventuali ulteriori adesioni serviranno a diluire il carico finale tra più partecipanti.
Importante: l’adesione al Fondo 10k non comporta alcuna agevolazione. Solo il piacere e l’onore di offrire. I nomi degli sponsor e/o delle loro aziende (a meno di non voler restare anonimi) saranno citati nel programma della festa e nei resoconti finali (le feste galaXia sono sempre seguite da una comunicazione intitolata “galasnost”, dove sono riportari tutti i costi e i contributi).
Yolanda e Fabrizio Giulio 84-87, Sevillani al cuore dell’organizzazione di GalaXia δ III
Codice Abbigliamento
Ufficiali FFAA: Uniforme di gala (a fronte autorizzazione Addetto Difesa che verrà richiesta e fatta circolare in tempi più prossimi all’evento).
Uomini: Smoking (in futuro pubblicheremo opzioni per affitto a Siviglia — in alternativa, abito scuro).
Donne: Abito lungo o cocktail dress (cambio scarpe per chi non ama ballare con i tacchi).
Logistica
Voli
il sito skyscanner permette di verificare tutte le possibili combinazioni.
Alloggio
Siviglia è una città facilmente camminabile con 2km di raggio ed offre grande varietà di opzioni di alloggio in albergo, pensione, appartamento.
Il metodo migliore per la ricerca e il paragone sono i siti più noti, come Booking, Expedia, Airbnb, VRBO ma anche, per chi conosce lo spagnolo, kayak o centraldereservas.
L’indirizzo di Casa de Pilatos, luogo del galaXia, è Pl. de Pilatos, 1, 41003 Sevilla, Spagna.
Fine-settimana lungo
Il 27 Aprile è stato scelto anche in virtù del ponte. Per chi volesse farne una vacanza di una settimana, Siviglia è a ~2h da splendide località di mare come Novo Sancti Petri o altre località turistiche come Jerez, Gibilterra, Cordoba, Granada. In data più prossima al galaXia organizzeremo e/o suggeriremo qualche attività di corollario (ad adesione opzionale) il giovedì 25 e venerdì 26 per condividere momenti insieme nella splendida cornice della città.
Indie Rock Band
In trasferta dal Regno Unito 🇬🇧, Alexander, Alfie, Ben, James e Will – ingegneri e fisici dell’Università di Durham dove convivevano – stanno lavorando sulla base di questa playlist per musica Indie-Rock dal vivo… con sorpresa!
Halcyon
Altre Informazioni
Per qualsiasi chiarimento ulteriore contattare Gabriele Albarosa 84-87.
Alcuni di noi non sono ancora soci o sono soci “decaduti” dell’Associazione Nazionale ex-Allievi Nunziatella.
Molti tra quelli mossi dal desiderio di partecipare o tornare a partecipare alle attività ed alla vita della Associazione sono incerti circa le “procedure” per la prima iscrizione o la riammissione.
Eccole qui riassunte in tre semplici punti:
Punto 1.
(Ri)familiarizzarsi con lo Statuto dell’Associazione. In particolare con gli articoli: 3 (soci-ammissione all’Associazione),4 (perdita della qualifica di socio),6 (organizzazione periferica),7 (quota associativa),19 (elezioni).
La quota annuale di partecipazione all’associazione ammonta, allo stato attuale, a 70 EUR,salvo la riduzione a 35 EUR per chi non avesse ancora compiuto il 25° anno di età e l’esenzione per i diplomati nell’anno.
Punto 2.
Compilare ed inviare la domanda di prima iscrizione o riammissione, utilizzando il modulo standard, composto da tre pagine:
la prima pagina è la “domanda” generale;
la seconda riguarda i dati personali da utilizzarsi per l’Albo Ex Allievi o suo aggiornamento;
la terza è il consenso alla pubblicazione dei dati personali.
In concomitanza con la domanda di riammissione, è necessario effettuare il pagamento previsto, tramite trasferimento al c/c seguente:
Associazione Nazionale Ex Allievi Nunziatella
Via Generale Parisi, n.16 – 80132 Napoli
Banca: Credem S.p.a. – Ag.15 (279, Via Riviera Di Chiaia 80121 Napoli)
IBAN: IT13X0303203406010000143569
BIC: BACRIT21578
A norma di Statuto (art. 4), il socio decaduto che chiede di essere riammesso deve sanare la morosità dell’anno nel quale è stato dichiarato decaduto e versare la quota dell’anno corrente: in pratica pagamento di 2x quota annuale al rientro.
Il socio riammesso non è candidabile a cariche elettive che cadono nell’anno solare della riammissione.
Finalmente oggi sono riuscito a finire il resoconto sul giuramento: Il 18 Novembre 2017.
Ovvero Il mio primo 18 Novembre da Consigliere Irresponsabile.
Lo hanno detto tutti e, sicuramente, dietro la sua cera austera, anche il Presidente Mattarela lo avrá pensato: il 18 Novembre 2017 ha visto il più bel Giuramento di sempre.
Ma andiamo per ordine: il 17 novembre o, meglio, Venerdì 17, arrivo alla Scuola nel primissimo pomeriggio. Sono quasi le 15, l’Aula Magna è deserta, ma nel corridoio passeggia su e giù, giá vestito di tutto punto con l’uniforme sociale, quella vera con doppiopetto blu e bottoni con lo stemma della Scuola (ma dove l’avrá acquistata?), Giancarlo Tatone, il quale, evidentemente per evitare arrabbiature nel corso della 3 giorni di intenso programma che ci attende, è arrivato giá incazzato di suo. Iniziamo bene, penso io. Nel frattempo si chiude l’ultimo Consiglio Nazionale Uscente, ormai Uscito direi, e si comincia a popolare l’Aula Magna.
L’inizio è un po’ lento, siamo forse una decina inizialmente, comunque puntuali poco dopo le 15:30 il Presidente Alessandro Ortis apre il tradizionale incontro culturale del venerdì precedente al Giuramento, dove il Presidente Onorario Giuseppe Catenacci presenta la pubblicazioni dell’Anno appena conlcuso. Vengono presentati i Calendari, gli opuscoli di memoria storica incentrati su aspetti della Grande Guerra e infine il buon Nando Scala, chimico prestato alla ricerca storica, presenta la sua scoperta: “Il Caduto dimenticato: la breve Grande Guerra di Federico Mensingher”. Il Tenente Colonnello, corso 1877, caduto il 3 luglio del 1915, poco piú di un mese dall’entrata in Guerra dell’Italia, il cui nome, per qualche motivo, non é presente sul Masso del Monte Grappa posto all’ingresso della Scuola. Presto giunge, in compagnia dle fratello Pio, Francesco Forlani, che non ha bisogno di presentazioni, e che introduce l’ultimo numero della Rivista Sud, pubblicato questa volta grazie al generoso contributo volontario di 12 Soci della Sezione Estero. L’Uscita Un particolare ringraziamento va a Mimmo Orsini il quale si è prodigato per riparare ad un improvvido errore di stampa…. ultimo di tutta una serie di difficoltá che questa importante Rivista ha incontrato: l’occasione per la pubblicazione del numero 50 é che quest’anno ricorrono i 70 anni dalla fine della rivista pubblicata dal giovane Prunas proprio nei locali della Nunziatella: il numero appena pubblicato ha fra l’altro alcuni documenti originali dell’ultimo numero che allora non uscí.
È poi il momento di visionare le foto delle vacanze, si fa per dire, di Riccardo Innocenti e di Giuseppe Battaglia i quali, invece di portare le mogli e i figli in Sardegna o a Ischia, come farebbe il sottoscritto e penso molti di voi lettori,nel 2014 sono partiti per un mese alla volta della conquista di una vetta inesplorata del Karakorum chiamata appunto Nunziatella Peak.
Immaginate lo sbigottimento della platea, considerando che metá del parterre, me compreso, aveva ancora l’affanno per aver fatto un piano di scale.
A chiusura di questa lunga ed articolata presentazione, quando però ormai la Scuola cominciava ad affollarsi di ex allievi vagolanti, di saluti di ‘Uè comm stai!’ e altre esclamazioni di giubilo, spesso in vernacolo, tipiche di chi reincontra i vecchi compagni, viene proiettato un video sulla Chiesa della Nunziatella realizzato con un drone, parola che non significa un insulto (Sei Un Drone!) bensì una specie di micro elicottero, che a dire il vero assomiglia di più ad un frullino elettrico, che svolazza portandosi una telecamera in giro consentendo riprese a volo d’uccello. Leonardo da Vinci lo aveva giá immaginato nel 1510, ma ci sono voluti 500 anni per averne uno funzionante!
Finite le presentazioni i corridoi della scuola vengono inondati da una folla festosa di ex allievi di ogni epoca e grado fino al momento della deposizione della corona per ricordare i caduti. Si soffre un po’ per l’affollamento alla fine ci ritroviamo in Largo Nunziatella: si fatica un po’ a far rispettare il silenzio al momento della deposizione con la Guardia D’onore schierata di lato al Masso. Questa ecco é una cosa a cui pensare per il futuro: accoglienza ordinata, distribuzione di un programmino, visita alla scuola per gruppi, magari un brindisi, poi peró tutti zitti al momento dovuto.
Ma consentitemi un minimo flashback perché proprio prima che finisse il filmino sulla Chiesa, a dire il vero un po’ lungo, esco dall’Aula Magna e incontro Gabriele Albarosa in compagnia dei cadetti di Eton e del loro Comandante Lieutenant Colonel Michael Wilcockson con la consorte, coppia che ormai dopo numerosi incontri posso dire di conoscere bene, e proprio in quel momento ho il piacere di presentare Mimmo Orsini agli etonians e con licenza poetica introduco Mr Littlebears ai nostri ospiti Inglesi, un po’ interdetti al risuonare di quel cognome inglese. Nel rumore di sottofondo però lo scherzo si perde e chiedo venia sin d’ora a Mimmo, che certo saprà di questo affettuoso nickname che gli ho affibbiato. Dopotutto Bernardi è un cognome di origine germanica (simile a Leopardi etc) che vuol dire ‘orso forte’ per cui possiamo dire che siamo quasi parenti degli Orsi e degli Orsini…
Il resto della serata ha visto le tradizionali cene ed incontri di classe, e per i più giovani, l’assiepamento davanti al buon vecchio ‘Le Belles Choses’ in via Cesario Console. Dopo aver sperperato la serata bevendo spritz ho anche il piacere di face conoscenza diretta dello zoo del 214, com cui avevo avuto un acceso scambio ‘virtuale’ nesi mesi scorsi. Ragazzi per bene, facce pulite, occhi luccicanti. Io lo ripeto da anni: non vi é cosa peggiore che vedere ex allievi che si insultano per iscritto, sia per lettera o per notiziario o sui social. Questa dorebbe essere la prima regola: Mai e poi mai insultare gratuitamente chi non si conosce, salvo avere dei solidi elementi. Per chi non lo sapesse nel corso di qest’anno alcuni Ex Allievi del 2014 hanno preso in ostaggio uno dei tanti gruppi Facebook Ex Allievi che avevevamo creato anni fa migrando da un gruppo “moderato” in maniera alquanto dispotica: nel giro di pochi minuti i giovani dello Sc B del 214 sono rimasti i soli amministratori del gruppo, ma essendo anche maldestri dopo numerose dimostranze riescono a farsi bloccare deifinitvamente dal dio di Facebook. In pratica hanno fatto la fine di Robespierre, peró con la differenza avendo perso le chiavi quel gruppo orami é destinato al naufragio perpetuo nel vuoto digitale…
Dopo aver fatto le ore piccole, alle ore 9 del 18 novembre inizia l’ammassame to sulla stessa via Cesario Console di un numero imprecisato di Ex Allievi: 2000 secondo i piú, 1650 per gli organizzatori, 800 per la Questura. Comunque il numero esatto lo avránno certamente i Satelliti e i Droni spioni di Google Earth…
La giornata è stupenda: il Golfo di Napoli ci regala un sole magnifico e brillante, un cielo terso e un’aria tepida e accogliente, se la Nunziatella è la Nostra Madre, Napoli con la sua generosa bellezza è la nosta amante. La piazza del Plebiscito, l’antico largo di Palazzo, ci accoglie generosamente mentre le Autoritá ci osservano compiaciute dalla Tribuna, in realtá il vero spettacolo é la folla che preme sulle transenne che delimitano lo spazio della cerimonia, incorniciato dai Palazzi gemelli della Prefettura e del Principe di Salerno, con il Palazzo Reale, bruno di pietra lavica e di rosso scuro, sdraiato sul fondo come un enorme gigante pluricentenario in tutta la sua maestá, mentre dirimpetto sul versante settentrionale la Basilica di San Francesco di Paola ci abbraccia come un Grande Madre rivelando le suo origini di tempio illuminista nonostante sia un ex voto alla restaurazione. Dal Bronzo del suo Cavallo chissá cosa avrá pensato il Re Ferdinando da dietro la Tribuna, mentre osservava muto quel grande e festoso assiepamento.
Il tempo, nei momenti felici, è un ladro che sparisce in fretta, forse per questo che il gruppo di ex allievi volontari a supporto dell’organizzazione della cerimonia, creato da Gabriele Abarosa, è stato denominato Ermès (sic), come il dio protettore delle borse firmate, ops volevo dire come il dio messaggero, che però è anche il dio protettore dei mariuoli.
Fatto è che le quasi due ore che precedono il nostro schieramento volano veloci, così come la cerimonia stessa: sono presenti tutte le massime autoritá, mancavano solo il Santo Padre Papa Francesco e la Regina Elisabetta! Erano infatti presenti: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dal “nostro” Alessandro Casarsa Comandante dei Corazzieri, ill Ministro della Difesa, Senatrice Roberta Pinotti, il Consigliere del Presidente della Repubblica e Segretario del Consiglio Supremo di Difesa, Generale Rolando Mosca Moschini anch’egli Nunziatello, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano e il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Danilo Errico, il Comandante per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Pietro Serino, sempre Ex Allievo ed anche direi molto partecipe, presente ed affezionato.
Presenti anche L’Ex Ministro della Difesa nonché ex Allievo Prof. Arturo Parisi, Il Governatore della Regione Campania De Luca e il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris che ogni anno generosamente invita la Scuola a tenere la Cerimonia del Giuramente in Piazza del Plebiscito.
La cerimonia ha Inizio: l’Organizzazione, gli allestimenti, la Banda dell’Esercito, gli ex allievi stessi, ben vestiti e persino abbastanza quieti. Francesco Sciascia, neo Vice Presidente dell’Associazione e Giancarlo Tatone, hanno battutto la piazza in lungo e in largo tenendo insieme i ranghi.
Padrino del 230 corso è l’ex Allievo MOVM Generale Rosario Aiosa, che proprio quest’anno festeggia il 50ennale: “Non scambiate i vostri ideali per una toga o una feluca, per una presidenza o uno scranno”. Il messaggio di Aiosa é di una forza e un coraggio che solo una Medaglia D’Oro poteva esprimere: la fedeltá a se stessi davanti ad ogni cosa, davati ai gradi, al potere, al denaro.
Parole che nel cuore di ragazzi di 15 e 16 anni si andranno certamente ad annidare per poi dare i loro frutti, perché noi questo siamo, figli di una Scuola dove i Valori si trasmettono da generazioni e dove il coraggio e la forza di questi valori consentono anche di trasgredire quando questi stessi valori vengano messi in discussione da chi ha il comando.
Segue il discorso del Comandante Colonnello Fabio Aceto, seguito dal Giuramento vero e proprio. Interviene il Presidente dell’Associazione Ex Allievi Alessandro Ortis, sempre con voce tonante e che dopo aver salutato e ringraziato tutte le autorità insiste sul progetto di scuola Europea.
Torniamo alla cerimonia: l’ultimo atto non può che non essere il Pompa, quest’anno cantato in movimento… mentre la compagni allievi risaliva verso Monte di Dio: il tutto sotto gli occhi di migliaia di napoletani che come ogni anno affettuosamente partecipano alla Cerimonia da dietro le transenne.
E qui vorrei fare un piccolo excursus: qual è il motivo che spinge ogni anno centinaia di persone a tentare di conquistare un posto nelle tribune? Personalmente, pur avendo ricevuto il posto in tribuna, non ho mai nemmeno per un attimo immaginato possibile di trascorrere il giuramento lontano dai miei compagni di classe e di corso, piuttosto me lo sarei guardato in tv.
Ma quale meccanismo archetipico di autoinganno spinge l’ex allievo generico medio a pretendere ‘il posto in tribuna’ in nome del suo essere qualcuno? Dopo oltre vent’anni di riflessione filosofico psicologica, o dovrei forse dire etologica, sull’exallievitudine mi sono reso conto che forse noi Ex abbiamo più cose in comune, tanto per fare un esempio, con Charles Manson o a un qualsiasi serial killer svitato, che non con un Giuno Bruto o un Furio Camillo, tanto per fare esempi lontani nel tempo e nello spazio. Questo per spiegare a che la naturale insofferenza un certo grado di omologazione e dicooperazione fra ex come pure la litigiosità che ahimè spesso ci contraddistingue.
Ma su questo tornerò, spero fra non molto, con uno studio specifico ispirato agli studi sull’educazione di Michael Foucalt. Stay tuned.
Dopo il Giuramento vero e proprio e la Consegna dello Spadino intervengono le autoritá: sia il Ministro che i Generali, i cui discorsi che troverete trascritti nei resoconti ufficiali, in sostanza, hanno sottolineato l’amore per la Nunziatella per ciò che è stata ed è ancora oggi e soprattutto l’impegno per ciò che diventerà nel futuro: la prima Scuola Militare Europea.
Per la prima volta quest’anno sono presenti in rappresentaza 2 allievi della Cadet Force dell’Eton College, indubbiamente la più antica e prestigiosa scuola superiore Inglese, e forse d’Europa. Parlando poi con gli allievi di Eton posso affermare che la loro ammirazione per la Nunziatella e per l’esperienza cui hanno avuto modo di partecipare è infinita.
Arriva il momento dello sfilamento, Presidente Ortis in testa, seguito dai Labari, Cinquantennale, Decennali e poi in rodine di anzianitá compangie di ex allievi! Per quei pochi secondi che ho avuto modo di sbirciare la tribuna d’onore durane la marcia le autorità erano davvero abbagliate e sfolgoranti di soddisfazione così tanto che il Ministro Pinotti a cerimonia conclusa si è mischiata e intrattenuta con numerosi ex allievi nella piazza, come uno di noi.
E qui consentitemi una considerazione personale: io non sono certamente di sinistra, ma sarà che Roberta Pinotti è per formazione un’Insegnante, sará che ha particolari capacità di ascolto e un rapporto eccellente con i vertici militari, che lei affettuosamente chiama ‘I miei uomini’ nelle riunioni ufficiali, io non ricordo mai un Ministro della Difesa tanto attento, vicino e affettuosamente presente nei confronti della Nunziatella.
Emblematica di questo rapporto è secondo me la foto del Ministro con il nostro neo eletto Vice Segretario Rosalia Ambrosio: due Donne, una che ha indubbiamente fatto strada, e ancora ne fará, e un’altra che ha davanti a se grandi sfide e altrattato grandi successi.
Ho scritto e continuerò a scrivere Ministro e Vice Segretario perché, con buona pace dei certe correnti di pensiero, sono convinto, e lo scrivo da filosofo, che la funzione venga prima della persona e non vice versa, che un termine sia maschile o femminile è spesso un mero accidente della evoluzione linguistica e non una regola aurea dai significati escatologici.
Dopo saluti, foto e strette di mano si fa l’ora, perché al sud in tempo si fa e non trascorre, si fa dico l’ora del Pranzo. E qui, cari amici, so di toccare, dopo la Nunziatella, un tema assai caro ai più: il cibo. Il ritorno a Napoli in occasione del 18 Novembre é si un ritorno all’adolescenza, ai nostri valori, ai nostri affetti ma anche l’occasione per ripercorrere quei sapori selvaggi incontrati nelle bettole dei Quartieri Spagnoli. Negli anni passati sistematicamente ci riversavamo sul lungomare dove ci siamo per quasi vent’anni fatti rapinare dalle pizzerie di via Partenope: tutte uguali, affollate, piene di cafoni, dove si mangia mediamente male a un prezzo alto e, se si segue il ‘faccio io un antipastino e poi un bel pesce?’ suggerito dall’abile cameriere broker, un prezzo addirittura altissimo se non da pranzo di nozze.
Quest’anno abbiamo seguito il consiglio del nostro Capocorso nonché Insider, il Professore Massimo Di Lillo che insegna proprio alla Nunziatella, il quale ha prenotato in una delle trattorie di Monte di Dio dove abbiamo mangiato non bene ma divinamente per poco più di trenta euro. Non svelo il nome per evitare di non trovar posto l’anno prossimo ma volevo condividere questo momento gastronomico: in particolare le polpette al ragù che ci sono state servite mi hanno ricordato il sapore di quelle di mia Nonna, buonanima, un gusto che non avrei mai pensato di poter ritrovare in vita mia, un momento di vera ed intima commozione.
Il pomeriggio del Sabato è da sempre dedicato all’Assemblea: quest’anno confesso di essere arrivato un po’ in ritardo, ma le polpette davvero meritavano un periodo di meditazione, come quando si prende l’eucarestia. Mi consola il fatto che il mio arrivo é coinciso con quello nel Segretario Entrante Fulvio Campagnuolo: sono in buona compagnia.
Ogni anno si fanno le stesse riflessioni: ma é mai possibile che l’Assemblea si debba fare proprio nell’unico giorno in cui molti di noi incontrano dopo anni i compagni, hanno le famiglie al seguito, sono provati da pranzi luculliani o si preparano per il festeggiamenti del lono ennale? Ormai da diversi anni vi é l’usanza di chiamare una 2 giorni per parlare di Associazione, le ultime due volte a Bologna, e in anni precedenti era stata organizzata in altri luoghi, non sarebbe forse piú logico creare un evento ‘ad hoc’ dove si discute di Associazione e si tiene poi l’Assemblea? Potrebbe essere a Napoli nel mese di Maggio, oppure un evento itinerante, magari nel centro Italia per essere facilmente raggiungibile da tutti. Cosí il 18 novembre finalmente ce lo viviamo per quello che é: una grande festa, e in concomitanza si potrebbe anche organizzare il sabato pomeriggio, dopo le 16, le presentazioni culturali, e magari per la serata una cena o una serata dove soprattuto gli ex allievi che non hanno organizzato iniziative di corso possano ritrovarsi e conoscere altri ex allievi.
L’assemblea è un rituale ormai consolidato, ma a differenza di quanti molti potessrro pensare questa assemblea del 2017 è stata particolarmente breve e lineare. Non sono mancati momenti folcloristici come l’intervento di Nunzio Seminara e lo scambio scarpettiano fra Pascucci e Ballerini, a seguito dell’intervento di quest’ultimo sugli ex allievi di serie A e di serie B, annosa questione che da almeno 30 anni aleggia soprattutto sulla Sezione Lazio. A mio avviso il motivo assai semplice perché é a Roma che si scontrano il numero degli ex allievi, sia militari che civili, ‘impiegatizi’ e ‘dirigenti’, per cui la vita di questa sezione scorre sempre su un doppio binario con periodici scontri fra chi vorrebbe il circolo e chi invece una specie di dopolavoro, modelli, a mio avviso, entrambi superati.
Il Past President, nonché storico Segretario Nazionale, prende la parola e convoca Paolo Ballerini con la domanda: “Tu sei Paolo Ballerini?” “Si sono io”, “Tu a Roma hai detto che Pascucci è una bestia di Avvocato?” E Ballerini: “Sì, confermo..” Al che Pascucci replica con un vernacolare “E Vafacul…”
Noi siamo, evidentemente, anche questo. Dopotutto anche alla cena di natale a casa di ciascuno di noi c’è lo zio matto che fa il suo discorso e i parenti che litigano, però alla fine sempre natale è ed è bello ritrovarsi attorno alla stessa tavola imbandita.
Avviene il momento di passagio fra Il Presidente Uscente Alessandro Oritis e Giuseppe Izzo, il cui zio omonimo, e fors’anche eponimo, Medaglia d’Oro, proprio 50 or sono veniva eletto presidente dell’Associazione. Insomma il Nuovo Presidente, il quale anch’egli ha festeggiato in questa occasione il cinquantennale, inizia giá con altissimo compito: quello non solo di eguagliare il suo illustrissimo avo predecessore Generale Izzo, ma anche il suo diretto predecessore Sandro Ortis il quale, come tutti sappiamo, ha lasciato l’Associazione in uno stato per molti aspetti di grazia, cosa che tutti, persino i più critici, hanno più volte riconosciuto.
Il cambiamento é sempre un fatto positivo poiché si mettono in moto nuove energie e si creano nuove opportunitá, in bocca al luo Presidente Izzo!
L’assemblea si chiude in un clima assai disteso, ognuno si dirige verso i propri appartamenti per prepararsi per le rispettive serate: cene di corso, ennali, baccanali vari. Io alle 20 mi reco al circolo “Rari Nantes” dove l’ottimo Gianni De Leva ha organizzato i festeggiamenti per il 40ennale, e qui ritrovo il Presidente Ortis, il Presidente Onorario Catenacci, gli Umberto e Gabriele Albarosa con la Mamma Francesca nonché gli Etonians, occasione per un mini raduno della Sezione Estero, presenti Carlo Volpe e da Singapore Gianluca Trezza.
Domenica vi confesso che, pur essendomi svegliato alle 7 e qualcosa, sono rimasto a letto più del dovuto. Chi ha figli molto piccoli può comprendermi, ogni occasione per indulgere un po’ più a letto nella quiete del mattino è d’oro.
Arrivo a Scuola a Messa terminata e in Chiesa non ci sono più nemmeno 4 gatti, ma solo uno, tigrato. Issss… provo a farlo uscire ma prende la via della sagrestia… vabbuò allora deve essere ‘di casa’ o meglio ‘di chiesa’. La Chiesa vuota mi si offre in tutta la sua barocchissima bellezza, ma é un barocco gaudente, sensuale, giocoso che mai si prende troppo sul serio, gli astuti Gesuiti a Napoli nel ‘700 l’avevano giá capito, la Fede é un pericolo, meglio celiare. E quindi i colori pastello, le forme avvitate e svolazzanti, i marmi scintillanti e le forme sinuose, se nel paradigma del mondo barocco e poi rococó la vita é un sogno, come scisse Calderón de la Barca, é vero che la Religione diventa un grande e solenne Spettacolo: la Madonna il cera del Pieri restuarata grazie al buon Francesco Sciasca é li a testimoniarlo, le labbra semichiuse, lo sguardo altrove, la smorfia di dolore, ma non vi preoccupare, alla fine é di cera, anche se sembra vera.
Entro a Scuola e in Aula magna si svolgono ulteriori proiezioni mentre i radunisti visitano la Scuola, i sotterranei, che poi sarebbero i locali della Crypta della Chiesa, e infine la mensa dove ci attende un lauto, e devo dire gustoso, pasto. Non ho mai firmato con lo spray nei sotterranei e, a dire il vero, é una cosa di cui ado fiero: in un modo dove tutti sono ossessionati dall’apparire, dal lasciare la propria presenza,
Presenti al tavolo del Comandante Aceto Il Presidente Izzo, in compgania dei compagni di corso del 50ennale, e fra gli altri, Rosario Aiosa, sempre corso 67, e poi Franco Sciascia e Mimmo Orsini che ha anche per l’occasione fatto da Maitre/Bidello facendo accomodare i radunisti (Urlando: Bernardi fai sederei tuoi cappelloni che non si capisce niente! Rispondo: Mimmo ma io sono ospite non c’entro nulla! Tu c’entri sempre…. é la risposta, Mimmo se non ci fossi bisognerebbe davvero inventarti)
Pranzo, torta, fotografie e poi il canto del Pompa, con tutti i radunisti di tutti i corsi abbracciati: questo è in fondo ciò che siamo: dei compagni di classe, di tutti i corsi, e, idealmente, in quel pompa cantanto a mensa potevi vedere tutti insieme gli ex allievi di ogni epoca cantare il Pompa ai cappelloni di ieri, di oggi e speriamo sempre di più, di domani.
“L’Echia ossia Pizzo Falcone resta in mezzo a lunghissimi filari d’ olmi e di viti dall’arte in modo castigati e curvi, che sospendono cocchi assai sfogati e tessuti di mollissima verdura, e gittan ombre misteriose e care agli amanti sugli opportuni sedili. Quando poi sono accese le lampade lo spettacolo è ancora più bello, e sbaglieresti per la Galassia in terra quel sì proteso scintillare da una parte e dall’ altra. Arroge la musica, il passaggio delle barchette, i lumi de’ pescatori e quelli delle case, e la prospettiva che la piena luna fa scorgere in vaporose lontananze di Capri, e del lido Sorrentino, onde direi che il nome di Campi Elisi più di ogni altro conviene a questa fortunatissima sponda…!”
(Giornale del Viaggio di Napoli negli anni 1789 e 1790 del Conte Carlo Castone della Torre di Rezzonico)
Ricordo del 18 Novembre – di Renato Benintendi 73-76
…troppo dura, non ce la faro’ mai! Troppo forte il richiamo di casa, il ricordo della famiglia, troppi giorni passati qui dentro senza uscire, il mondo solo un lontano rimpianto. Mi dolgono i piedi, questi maledetti cerotti che si muovono sotto le ghette, durante le estenuanti prove all’ Albricci. “Il perno e l’ ala”, “la conversione”, “l’ attenti a destr!”, stupidi incomprensibili slogan del tenente. Sembra quasi primavera in questi primi giorni di novembre, il cielo sgombro di nubi, l’ aria secca, lontano il vociare di una citta’ che ancora non conosco, recluso come sono ormai da settimane nel recinto di Pizzofalcone e nelle piste dello Stadio Albricci.
Domani e’ il 18 Novembre, prima libera uscita, la pratica da sbrigare velocemente all’ Arenaccia, poi finalmente casa. Il silenzio della notte rotto dalla sveglia gracchiante, con la puntina sul disco che non e’ mai cambiata dai tempi di Pisacane. Salto come una molla dal letto a castello e indosso, per la prima volta dopo le prove dal sarto, la mia divisa, le ghette, il cinturone, e passo dall’ armeria dove il compagno winchester M15 semiautomatico pare mi faccia l’ occhiolino, mentre mi porge la baionetta che ripongo nell’ immacolato fodero infilato a mo’ di cimelio di guerra nel cinturone. Dal cortile giungono le note della batteria tamburi, che strano, mai il suono mi era parso cosi’ limpido e sincrono, mai cosi’ bella la musica. Mi affaccio, il mazziere rotea in aria la sua alabarda con la disinvoltura di un direttore d’ orchestra, conduce senza incertezze quel manipolo d’ arte e di giovinezza. Strano, non riconosco il viso noto delle cappellacce, degli anziani e anzianissimi nel drappello, confuso forse nell’ articolato svolgersi del variopinto cordone e nella policroma bellezza degli strumenti. Sono qui da poco piu’ di un mese eppure quei visi che sfilano sotto il mio sguardo di novizio mi sembrano quelli degli allievi di sempre. Che cosa mi succede ora? Mi sembra di essere un veterano mentre salgo senza indugio sul CP, destinazione Arenaccia. Lungo il percorso che da Pizzofalcone ci porta verso lo stadio militare, Napoli mi sembra oggi seguire con affettuosa attenzione il nostro viaggio di giovani soldati. Dai balconi, dagli altarini dei vasci, dai caffe’ ancora pressoche’ vuoti, la citta’ saluta con familiare consuetudine i suoi piccoli legionari, in un abbraccio mai terminato dal 1787. Un brivido mi corre lungo la schiena, ora che facciamo il nostro ingresso nello stadio e prendiamo posto nei ranghi. Lontano sugli spalti indistinguibili impossibile riconoscere chiunque, eppero’sappiamo che lassu’ qualcuno ci ama. Lente le note del CANTO DELL’ ADDIO si levano sulle compagnie sfilanti, e quel canto impareggiabile e senza incertezze sembra provenire dal coro piu’ esperto del San Carlo. Sono loro, gli ex allievi. Ora comprendo e divento parte inscalfibile della loro storia. Mentre in un abbraccio totale le compagnie di ex allievi si uniscono alle nostre prima dell’ ultima sfilata, non riesco a capire come quella accozzaglia di divise, abiti borghesi e barbe incolte riesca in evoluzioni di marcia migliori delle nostre, allineati, coperti, con il perno serrato come una trivella petrolifera e l’ ala che ruota come una lastra di granito tagliata a misura. Come avranno mai fatto, diavoli di ex allievi? Si saranno esercitati in incognito per insegnarci a diventare grandi. Ora il mazziere lancia il suo trofeo in alto, nel cielo di Napoli: li’ le nuvole si sono diradate ed il sole, tornato a risplendere sul golfo, ora sorride!
…nessun altro spazio, area, luogo della Scuola e’ rimasto nei secoli esattamente lo stesso come il Cortile Piave o Pianetto Piccolo…insomma il Cortile Piccolo, termine solo apparentemente riduttivo con cui con criterio metrico lo si distingue dal piu’ frequentato Cortile Grande, che ha invece subito completamenti, rimaneggiamenti, innalzamenti …Eppure questo spazio quasi abbracciato dai muri irregolari dell’ antico noviziato, conserva intatte forse per questo vicende e storie che nessuna cerimonia pubblica potra’ mai rappresentare, nessuna ricorrenza potra’ mai commemorare, nessuna circolare potra’ mai cancellare…Il Cortile Piccolo, a parte rari e fugaci momenti concelebrativi o mondani, rimarra’ per sempre il mare della Scuola, perche’ verso di lui confluiscono le scalette, lo scalone, persino i sotterranei, e con essi la sua intera vita …Su di esso affacciano le finestre delle camerate dove impenitenti anziani snobbavano distrattamente affacciati le adunate del mattino, a battaglione schierato… ammettono le grate dei sotterranei, il portone della chiesa…sul suo dimesso selciato si sono svolte le piu’ meravigliose e inenarrabili vicende di vita di migliaia di allievi, quelle che nessun diploma, certificato o RI potra’ mai riferire…Le beffe efferate delle incursioni, le adunate serali degli inverni piu’ rigidi, avvolte in mulinelli di vento freddo, e quelle delle primavere del cielo azzurro di Napoli…La consegna di centinaia di testimonianze d’ affetto e di tradizione, fatte di spadini, papielli, stecche, due pizzi…Se in silenzio ne percorri i pochi metri quadri nelle sere d’estate potrai sentire ancora le note del CANTO DELL’ ADDIO e scorgerai decine di piccole fiamme disposte a N…Attorno a te ti sembrera’ di vedere migliaia di visi che ti guardano con lo stesso sorriso affettuoso di allora…e ti sbaglierai, perche’ essi… saranno li’ per davvero…!
Vado al raduno, donna.
Mi metto in testa questo cavolo di due pizzi – se mi entra ancora – e vado al raduno.
Vado a ripensare scarpe da lucidare e brande da allineare
E acqua fredda al mattino
E docce che Esposito dispensava con parsimonia
E anziani prepotenti, cappelle invertebrate e cappelloni da martirizzare
E viaggi in treno più lunghi delle vacanze verso le quali portavano
E libere uscite più brevi del tempo per goderle
E domeniche di consegna passate a giocare col biliardo e coi pensieri
E un sonno fatto di sveglie con la luna nel cielo
E sogni di ragazze che mai più avrei rivisto
E pasta scotta, e biscotti fregati
E disciplina a volta ottusa
E notti in cella senza lacci alle scarpe
E freddo, e buio, e danaro contato
E voglia di casa
E voglia di calore
E voglia di amore.
Sì, donna, forse son matto.
Ma vado anche a ritrovare i diciott’anni che non ho più smesso di avere
E il futuro di luce che avevo e che ho ancora
E quest’orgoglio tranquillo di esserci stato, che non vuole invecchiare
E compagni malati della stessa pazzia, su cui puoi contare
E qualche scarno valore da ficcare in testa a mio figlio
E una luce che ho accesa nel cuore
E me stesso.
Ecco perché vado al raduno, donna.
Mi metto in testa questo cavolo di due pizzi – se mi entra ancora – e vado al raduno.
-18 Novembre , 230 anni di storia
Ferdinando Scala 84-87
Mancano cinque giorni al Giuramento, e solo oggi ho trovato il modo di scriverti.
Lo faccio perché tu capisca, almeno un po’. Lo faccio perché tu sia più serena, almeno un po’.
Non credere che io non veda. Non credere che io non capisca. Lo sento il tuo sguardo che mi trattiene la nuca mentre cammino verso la Soglia. La vedo quella ruga al lato della bocca, quella che non hai mai avuto, e che parla della smorfia amara che fai quando vado via. Ti sento entrare nella mia camera quando sembra che io stia dormendo, in quei fine settimana in cui sono a casa. Non è facile per te accettare che io sia per la prima volta altrove, lontano, fisicamente e spiritualmente.
Ma vedi, io non posso spiegarti perché il tuo viso che si gira verso di me quando saliamo in macchina mi appaia straniero senza esserlo. Non posso spiegarti perché vederti preparare le mie camicie kaki mi fa desiderare che tu faccia presto, per poter andare. Non trovo le parole adatte per dirti quelle verità che prima di conoscere quelle mura sentivo per istinto, ma che una volta lì, mi sono esplose nell’anima.
La verità è che io sto lì per te, principalmente per te. Perchè se non fosse stato per tutto quello che mi hai dato, io non avrei voluto fare questa scelta. Se non fosse stato per i tuoi insegnamenti, non avrei sentito il coraggio morale di lasciare tutto alle spalle. Se non fosse stato per le tue parole, non avrei sentito il dovere di essere quello che sono.
Ho scelto di essere il più giovane dei soldati. Ho scelto di legarmi ad una Fede in un mondo che non ne ha. Ho scelto di abbracciare dei fratelli in spirito. Ho scelto di considerare l’Essere come pilastro della mia vita. Ho deciso che, costi quel che costi, io difenderò sempre i Valori che tu mi hai insegnato ad amare.
Perciò sii paziente, sii serena, sii orgogliosa. Quando verrai a vedermi, mi riconoscerai tra le centinaia di miei fratelli. E quando alzerò la mia mano al cielo, tu saprai che in quella promessa c’è un pezzo enorme di te.
Ci vediamo sabato mattina, mamma.
Il trentennale
Di Alberto Fontanella Solimena (66-69, 179°) da “I cadetti di Pizzofalcone”).
Sono passati già trent’anni da quando siamo entrati alla Nunziatella. Rispetto al ventennale c’è un’importante novità: abbiamo deciso di fare il raduno il18 novembre, giorno della fondazione della Scuola, così possiamo partecipare, tutti assieme, ai relativi festeggiamenti.
Siamo allo stadio Albricci, lo stesso dove abbiamo marciato da allievi trent’anni or sono, per la cerimonia del Giuramento. Ho un’idea brillante: al momento della resa degli Onori alla Bandiera il mio Corso si schiererà separato dagli altri ex allievi, formando una compagnia a sé stante.
Ho chiesto al nostro Tenente dell’epoca, che è ancora in servizio alla Nunziatella col grado di Tenente Colonnello, di far dare allo speaker ufficiale della manifestazione un avviso che ci riguarda.
E infatti, quando iniziamo a sfilare, dagli altoparlanti giunge l’annuncio: Sfila ora una compagnia formata dagli ex allievi del Corso 66-69 che festeggia il suo trentennale. Mentre ci avviciniamo alla Bandiera penso soddisfatto: «Forse è la prima volta che un Corso sfila in autonomia dagli altri ex allievi, che bello!» Poi gli Onori alla Bandiera, con la solita sensazione di orgoglio e nostalgia, rafforzata dall’essere assieme ai miei compagni di Corso, che arriva al suo culmine con l’Attenti a dest’ davanti alla nostra Bandiera.
Sono Alessandro Dentico, un ex-allievo della Scuola Militare “NUNZIATELLA”, attualmente impiegato in Iraq in qualità di Security Consultant. Recentemente, per hobby ho ideato e creato un Brand nel mondo dell’abbigliamento denominato “Usque ad Finem”, dal motto del mio corso (1994-97). Da tempo pensavo ad un’idea originale che potesse soddisfare tutti i “Fratelli di due Pizzi” e, contestualmente appagare il mio desiderio di realizzare un prodotto attinente all’interesse da poco coltivato.
In questo modo nasce la “Polo SMN”, un capo di ottima qualità prodotto in Italia e marcato Usque ad Finem. La Polo unisce l’amore per la nostra Madre Nunziatella e per l’Italia. La prima, rappresentata da uno stemma ricamato a mano e in color oro all’altezza del pettorale sinistro, raffigurante due spadini (idealmente appartenenti all’allievo del primo e del terzo anno), volutamente incrociati a voler testimoniare il sentimento di unione, spirito di corpo e continuità delle tradizioni di cui la Scuola si nutre. Al centro la scritta SMN che racchiude in 3 lettere l’infinita schiera di allievi ed ex-allievi accomunati dall’eterno amore per la Nunziatella.
La polo è disponibile nel solo colore blu scuro ed in tutte le taglie.
Modalità di pagamento mediante bonifico i cui dettagli saranno inoltrati dal sottoscritto in forma privata.
Costo 49 Euro di cui 4 euro devoluti alla Fondazione.
Spedizione a carico del sottoscritto inclusi costi.
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