di Giorgio Costanzo
Tutto è iniziato da un’idea, un messaggio sulla chat comune, un passaparola e qualche chilometro che ci ha portato a ritrovarci.
Era venerdì 27 giugno e finalmente l’ammuntunata di Bruxelles si è consumata.
E mentre i capi di stato e di governo UE, discutevano a poche decine di metri presso il Consiglio Europeo, il nome del nuovo Presidente della Commissione Europea, noi ci ritrovavamo in un eccezionale ristorante, scelto con cura dal nostro Riccardo Alfieri (2004-2007 – Assistente Parlamento Europeo), dove diverse bistecche di vitello sono state divorate. Ci siamo ritrovati Cono Giardullo (2002-2005 – Consigliere Politico Delegazione UE), Ugo Celestino (1984-1987 – Funzionario Commissione Europea), Vincenzo Arcamone (1986-1989 Colonnello Alpino distaccato presso la NATO), Wassilly Tzevelecos (2004-2007 – PhD al Microgravity Research Center) e il sottoscritto Giorgio Costanzo (2004-2007 – Legal Counsel).
Da subito mi sono reso conto che sarebbe stata una cena coinvolgente, in cui siamo passati con frequenza dai ricordi della nostra amata scuola alle battute tipiche di noi Ex. Quante domande e discorsi emergono quando ci si ritrova! Perché vogliono chiudere la Nunziatella? La rivoluzione delle cadette e delle tradizioni come procede? Che fine ha fatto quel Comandante della Scuola? Ognuno con le sue idee, ognuno ardentemente a difendere il proprio punto di vista, come vecchi amici che si conoscono da una vita.
Per poi giungere all’attualità, chi siamo e cosa facciamo dopo tanti anni. Il tipico scambio di battute tra due generazioni di Ex-Allievi, mentre un lato del tavolo snocciolava consigli, noi giovani ascoltavamo e ribattevamo.
Ora ne son convinto, questo processo sta attirando a sé quelli che come me non si erano mai avvicinati, se non per distaccata curiosità all’Associazione Nazionale ex-allievi. Sto parlando ovviamente della Sezione Estero, un qualcosa che in modo assolutamente fantastico sta coinvolgendo tutti, da noi ragazzi a quelli un po’ più ‘anziani’ che, per scelta o necessità, si trovano a vivere lontano dall’Italia. Ciò che è emerso con prepotenza dalla nostra discussione a tavola è la voglia di fare, la necessità di crescere e di creare quella fitta rete di relazioni che spesso, per un motivo o per un altro, non ha mai coinvolto tutti fino in fondo.
Ci siamo soffermati su temi che certamente saranno analizzati in luoghi più opportuni, ma l’entusiasmo che ho visto negli occhi degli amici che erano seduti a quella tavola è stato davvero emozionante. Ciò che auguro a tutti noi è che questa meravigliosa idea diventi una prassi forte in grado di tramandare i nostri valori e di rafforzare i legami tra noi ex allievi, una prassi che si tramuti finalmente nel fare!
Parafrasando un famoso motto della scuola: “Siamo entrati digiuni e come perfetti sconosciuti, siamo usciti dal ristorante con la panza piena e consapevoli della nostra piccola comunità di fratelli che vive a Bruxelles”.
E ovviamente per chiunque passi da Bruxelles o dal Lussemburgo, non esitate a contattarci.
Alla prossima ammuntunata ragazzi!
Un abbraccio a tutti
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