Una poesia per galaXia

Una poesia per galaXia

Francesco di Castri 84-87 ha inviato alla redazione del blog questa poesia nel giorno di GalaXia Delta II:

<< GalaXia

Solo l’allievo torna dal diporto
Arranca un po’ sul “Monte del Signore”
La speme sua (però nessun sia morto!)

Che non sia piú al suo posto quell’orrore.
Crollate oppur distrutte dal calore
Quando l’angolo gira a fiato corto

Spera che Scuola e Chiesa viciniore
Sparite sian e prega così assorto.
Ma quando s’apre l’uscio della Scuola

E appare alla sua vista il vecchio “Masso”
Vola sullo Scalone e, il cuore in gola
Arriva in camerata in un sol lasso

Lieto di riabbracciare i suoi fratelli
Coi quali insieme fa cadenza e passo.
Così passano gli anni, e le memorie

Passano pure lor dal tempo obliate
Ognuno sulle spalle ha tante storie
Lo noti dalle tempie ormai imbiancate.

Lo stress, la frenesia che porta scorie,
Lavoro, impegni, figli e altre menate
Fanno viver la vita senza glorie

Così passano i mesi e pur le annate.
Ma basta un cenno, un fischio, ‘na chiamata
“chi può si prenda pure la licenza”

Quest’anno sono trenta dall’entrata
A Londra aumenta presto l’affluenza
Spiegate a lor cos’è per noi la Scuola

In una sol parola :”APPARTENENZA”!
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